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Ilaria Salis, il terrore della galera: voto segreto, rischia grossissimo

di Ignazio Stagno sabato 20 settembre 2025

2' di lettura

L'ora della paura per Ilaria Salis. Mancano pochi giorni al 23 settembre, quando la commissione Affari giuridici del Parlamento europeo sarà chiamata a decidere sull’immunità parlamentare di Ilaria Salis. Si tratta di un passaggio cruciale: la relazione dell’eurodeputato popolare spagnolo Adrián Vázquez Lázara, che recepisce la richiesta dell’Ungheria di revocare l’immunità, aprirà un voto destinato a pesare sull’intera assemblea di Strasburgo, che si pronuncerà in plenaria il 7 ottobre.

Il nodo più delicato è che la votazione in commissione avverrà con scrutinio segreto. Una scelta che, se da un lato tutela la libertà individuale degli eurodeputati, dall’altro rende impossibile ricondurre i risultati alle scelte dei singoli gruppi, con il rischio di spaccature e sorprese.

Gli equilibri politici sono infatti tutt’altro che scontati. A spingere per la revoca dell’immunità ci saranno i Patrioti e i Conservatori di Ecr, guidati dall’ex premier polacco Mateusz Morawiecki. Dalla parte opposta si schiereranno con decisione The Left, la formazione della Salis, e i Socialisti, che hanno già espresso forte solidarietà. Ma il vero ago della bilancia saranno i Popolari: con i loro 188 seggi, potranno determinare l’esito. Perché la revoca non passi, sarà necessario che almeno un terzo di loro scelga di sostenere i progressisti o, quantomeno, di astenersi.

Proprio il voto segreto, in questo quadro, è l’incognita principale: senza vincoli formali, ogni deputato potrà seguire convinzioni personali anziché le indicazioni di partito. Una libertà che può tanto rafforzare i fronti contrari alla revoca quanto incrinare i numeri della maggioranza. L’attenzione politica e mediatica è altissima, anche perché la vicenda richiama alla memoria altri casi sensibili, come quello dell’indipendentista catalano Carles Puigdemont.

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