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Vittorio Feltri su Mario Cerciello Rega: "Chi comanda i carabinieri deve aver perso la testa"

di Cristina Agostini mercoledì 31 luglio 2019

2' di lettura

La tragedia di Roma, l'assassinio del vicebrigadiere, è ancora molto nebulosa e piena di perché senza risposte. Anzitutto non si capisce come abbia fatto un ragazzo americano notoriamente svitato a giungere in Italia con un coltello - lama di 18 centimetri - nel bagaglio personale. In che maniera un oggetto simile è sfuggito ai controlli aeroportuali? Non è normale viaggiare da un continente all' altro tenendo con sé un'arma micidiale. Evidentemente il giovanotto non aveva intenzioni pacifiche, comunque la sua indole era quella del delinquente. E i delinquenti non si lasciano scorrazzare liberamente attrezzati per uccidere. Questo il primo punto da chiarire. Secondo punto. Come mai i due carabinieri si sono fatti sorprendere, senza muovere ciglio, dai farabutti drogati? Di norma, in caso di emergenza, una pattuglia che si reca sul luogo in cui si richiede un intervento si comporta così: un militare si avvicina cautamente ai farabutti, li perquisisce, e il suo collega si tiene a distanza di sicurezza impugnando la pistola. Tutto questo al quartiere Prati non è avvenuto. Leggi anche: "Scorda l'arma e si fa uccidere da un ragazzo scemo?". Vittorio Feltri: perché il carabiniere morto non è un eroe Lo squilibrato statunitense ha inferto undici fendenti al sottufficiale, il che richiede almeno tredici secondi lordi, durante i quali il compagno della vittima non ha fatto una piega: ha assistito al massacro senza reagire. Perché non ha estratto la rivoltella e non ha esploso alcuni colpi verso l' omicida, in modo che non potesse portare a termine il delitto? A questo quesito cosa si risponde? Silenzio assoluto. Certi servizi di ordine pubblico andrebbero svolti da personale in divisa, cosicché i banditi si rendano conto di avere a che fare con gente addetta alla repressione dei reati. Nel caso specifico invece i due carabinieri erano in borghese, quindi irriconoscibili nella loro funzione. Ciò ha complicato le operazioni, dato che i furfanti erano ignari di chi fossero coloro che avevano di fronte, e hanno operato senza alcuna soggezione verso di essi. È vero che le nostre leggi idiote impediscono agli uomini dello Stato di usare il revolver a scopo preventivo, ma allora a che serve esserne dotati? L'impressione che si ricava è che agenti e militari siano talmente intimiditi dalle norme varate dalle Camere e dai comandi da non essere più in grado di svolgere efficacemente il proprio lavoro e rischino la vita in parecchie circostanze. Il Parlamento non può chiudere gli occhi su certi episodi, è obbligato a proteggere i suoi uomini e consentire loro di adempiere al proprio dovere senza rischiare la pelle ogni cinque minuti. Non è serio criticare i carabinieri, che muoiono, ma chi li comanda e li dirige ha la testa tra le nuvole e l'ha persa. di Vittorio Feltri

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