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Vaticano, Papa Francesco e la bastonata di Vittorio Feltri: "Speriamo non clonino Bergoglio"

di Giulio Bucchi domenica 28 gennaio 2018

3' di lettura

Abbiamo letto tutti la notizia: scienziati cinesi hanno clonato delle scimmie. Ed è subito scoppiata una polemica rovente di tipo etico e religioso. Si può arrivare a tanto? Gli esperti di biotecnologie si scannano. È intervenuto perfino il Vaticano dichiarandosi spaventato, temendo che prima o poi tocchi anche a un uomo di essere fotocopiato. Non mi sembra il caso di fare tanto chiasso per una questione peraltro non inedita. Anni orsono fu clonata la famosa pecora Dolly, e al tempo rimanemmo basiti, stupiti del fatto che si potesse compiere un simile prodigio. Giornali e tivù si lanciarono in una serie di congetture a riguardo delle nuove frontiere della scienza, capace di imprese dai contenuti sconvolgenti. In effetti creare in provetta, artificialmente, un essere vivente, per quanto belante, sembrava impossibile. Gli opinionisti di mezzo mondo si scatenarono chi per dire che simile operazione era orrenda e chi, invece, per dire che si erano aperte prospettive interessanti per l' umanità. Poi, come sempre in questi casi, il clamore si placò. Leggi anche: Feltri boom, "l'unica occasione in cui mi piace Bergoglio" Nessuno sa più nulla di Dolly né mi pare che le genti siano preoccupate della fine che la pecora abbia fatto. A distanza di lustri il problema, ammesso che di problema si tratti, si ripropone in termini assai drammatici: oddio, hanno clonato le scimmie. Tra le quali e l' ovino non comprendo che differenza passi. Ovvio. Se si è potuto replicare una pecora, allo stesso modo si è in grado di replicare un quadrumane. Non ci vuole molto per afferrare un concetto così elementare. O le bertucce sono più rispettabili di un agnello? L' unico interrogativo che mi pongo è il seguente: è giusto privare della madre un animale che, in natura, abbisogna di essere allevato da chi lo ha partorito? Del resto non mi importa niente. Venire al mondo in un laboratorio popolato di camici bianchi o in un ovile o in una foresta non è forse lo stesso dal punto di vista morale? In realtà i tromboni suonano l' allarme perché hanno paura che dopo il macaco tocchi all' uomo essere concepito attraverso manipolazioni genetiche. Non è teoricamente escluso che ciò accada, però mi chiedo chi abbia interesse a procedere in questo senso. Infine, se qualche scemo riuscisse a realizzare simile progetto, non sarebbe una tragedia. Le biotecnologie non sono avulse dalla natura, come non lo sono la chimica e la fisica. Ciò che si fa su questa infame terra non è estraneo, né può esserlo, alla natura. Quindi è assurdo gridare alla scandalo dinanzi a conquiste scientifiche di qualsiasi tipo e genere. Noi bipedi pensanti non siamo Dio e non maneggiamo materie che non siano presenti sul globo terracqueo. Abbiamo a disposizione degli elementi e li usiamo non sempre al meglio, tuttavia gli scienziati agiscono con l' intento di andare avanti e non indietro. Scusate, ma se qualcuno dovesse clonare me non mi importerebbe un accidente. Non avrei neanche la facoltà di guardare in faccia il mio doppio data la differenza di età. Perciò chissenefrega. Non solo, che se ne farebbe l' umanità di un altro Feltri? Speriamo piuttosto che in Vaticano a nessuno venga in mente di riprodurre in forma seriale Papa Bergoglio, ci basta l' originale. di Vittorio Feltri

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