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"Vattene e muori", frase choc contro preside di Roma

Socrate
domenica 19 novembre 2017

2' di lettura

Roma, 14 nov. (AdnKronos) - "Milena datte e mori" ("Vattene e muori"). E' questa la frase choc indirizzata alla preside del liceo Socrate di Roma Milena Nari e balzata nelle ultime ore agli onori delle cronache. Poche parole accompagnate da altri epiteti scritte nero su bianco su un foglio anonimo giunto all'istituto di Garbatella qualche giorno fa ed ora in mano degli inquirenti. Un messaggio pesante cui la dirigente scolastica, tramite una circolare pubblicata sul sito del liceo romano, ha ribattuto sfoderando l'arma dell'ironia. "Sul morire non posso dare rassicurazioni - scrive Nari - ma sono certa che prima o poi mi toccherà". "Mancano 154 giorni al termine dell'anno scolastico e lì voi ed io dobbiamo arrivare - spiega la preside - Certamente, a giugno, chiederò di andarmene e sono sicura che i miei Superiori, stanchi di tutte le seccature che ho procurato loro, mi sposteranno". Il riferimento è al problema del sovraffollamento del liceo - verificatosi in seguito al picco delle iscrizioni degli ultimi anni - per cui a inizio novembre gli studenti hanno occupato la scuola e chiesto che la dirigente venisse sollevata dal suo incarico. Ma la preside è rimasta al suo posto e ora, dopo le minacce ricevute, ribadisce che non chiederà il congedo ma, scrive ancora nella circolare, "continuerò a lavorare come ho sempre fatto". A stretto giro è arrivata la solidarietà degli altri docenti e dei rappresentanti degli studenti. "Gli insegnanti del Socrate restano profondamente colpiti e indignati dalle minacce che la Dirigente Scolastica, prof.ssa Nari, ha subito", scrivono i docenti del liceo, condannando l'accaduto "con l'auspicio che non si ripetano in futuro tali intollerabili episodi". "Questo è un atto vile e mafioso che non ha nulla a che fare con la nostra mobilitazione contro l'operato della Dirigente - si legge invece nel comunicato diffuso dal Comitato studentesco - è un'azione che la colpisce personalmente e crea presupposti sbagliati e deviati per la risoluzione dei problemi in via d'attuazione a seguito della nostra Occupazione". "Credo che ci troviamo di fronte a comportamenti inaccetabili - ha commentato invece il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Giorgio Rembado - un comportamento che la collega ha affrontato benissimo dando dimostrazione di grande forza di fronte ad attacchi spropositati, al limite della criminalità".

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