La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha sposato, da qualche tempo, un'altra battaglia oltre a quella pro migranti e quella vetero femminista: la lotta alle fake news, volgarmente dette bufale. La Boldrini presenterà il 31 ottobre al liceo Visconti di Roma, insieme al ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, il progetto #BastaBufale, rivolto ai ragazzi delle scuole. Intervistata da La Repubblica, la presidente della Camera ha spiegato gli obiettivi dell'iniziativa: fornire ai giovani gli strumenti per riconoscere le notizie vere da quelle false. "In Rete c'è tutto. Opportunità straordinarie e bande di sciacalli. Ma la cosa grave è che buona parte degli utenti fatica a riconoscere il vero dal falso. Gli studenti, ad esempio. Bravissimi a navigare" spiega la Boldrini, "ma, come ha dimostrato una ricerca dell'universtà di Stanford, spesso incapaci di distinguere una notizia da una pubblicità". È stato stilato anche un decalogo anti-bufale che verrà ripreso dal progetto della Presidente. "Gli hater sono in ritirata, hanno capito che rischiano grosso. Da leoni da tastiera si sono trasformati in conigli in fuga" chiosa la Boldrini. "Lo scopo è che i ragazzi imparino a difendersi da soli: bisogna verificare le fonti, l'identità di chi pubblica una notizia, chiedere aiuto agli esperti, imparare a riconoscere gli odiatori e i provocatori seriali, spiegare ai ragazzi che i loro clic e like hanno un valore". Qualche dubbio sul merito di un'iniziativa patrocinata da chi, come Laura Boldrini, pretende di avere la verità in tasca, soprattutto su temi di pressante attualità quale quello migratorio. Quel che preoccupa è il fatto che sarà lei a spiegare ai ragazzi cosa è vero e cosa è falso, secondo le sue personali posizioni ideologiche, e secondo il feticcio del politicamente corretto, anticamera di ogni censura.