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Trasversali e democratiche: ecco le corna

di Mattias Mainiero domenica 26 gennaio 2014

2' di lettura

Valerie Trierweiler: premetto che essere cornificata/o non fa piacere a nessuno. La reazione di Valerie la trovo comunque esagerata se non ridicola. Chi di spada ferisce, di spada perisce, lei non ha fatto a suo tempo la stessa cosa? Gli uomini potenti sono corteggiati, e qualsiasi uomo non resiste alla tentazione di possedere una donna giovane e bella. Madame Valerie avrebbe dovuto metterlo nel conto. Non capisco perché adesso la signora debba riposarsi a Versailles, a spese dello Stato. Potrebbe mantenersi con il suo lavoro, ma le brucia aver perso la luce dei riflettori. Miranda Remini e.mail   Le corna sono corna, gentile lettrice. Sono trasversali e democratiche, colpiscono ricchi e poveri, uomini, donne e gay, comuni mortali, presidenti e dittatori. Sono appuntite, le corna, e quando spuntano fanno sempre male. Se sono poche, si possono camuffare. Se sono numerose diventano ingombranti e visibili. Le corna, recita un vecchio adagio, sono come le scarpe: tutti nella vita ne hanno avuto almeno un paio (quasi tutti, non esageriamo col pessimismo). Sono fatte così, le corna, e immagino che neppure Madame Valerie possa sottrarsi alla loro legge universale. Del resto, poco importa se a suo tempo fece questo o quello. Le corna non hanno passato. Non trovano giustificazione in ciò che fu. Le corna si nutrono di presente e talvolta mangiano il futuro. Poi entrano nella storia, personale o dei Paesi, ogni tanto cadendo nel dimenticatoio: cornuto io? Ma figuriamoci, guardi qui che cranio levigato che ho. E dunque anche Valerie, oggi, merita solidarietà e se, permette, un trattamento diverso dalle altre donne per un motivo semplice: lei è stata all’Eliseo, ha visto, sentito, annusato. Lei sa. E se oggi finisse nelle mani di qualche malintenzionato sarebbero guai seri, non solo per lei e il cornificatore Hollande. Per tutta la Francia e persino per l’Europa. Dalla qual cosa si desume una regola generale: recriminare oggi non ha senso. Bisognava pensarci all’epoca. Dovevano pensarci, per meglio dire, i francesi, e mandare all’Eliseo una persona diversa da Hollande. Ma pare che i francesi abbiano un debole per i presidenti libertini. C'est la vie, gentile lettrice. La vita di Parigi. Noi, umilmente, ne prendiamo atto. E ogni tanto, altrettanto umilmente, ci tastiamo il cranio. Non si sa mai. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it    

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