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Gad Lerner confessa: Silvio Berlusconi gli mancherà...

di Andrea Tempestini mercoledì 30 aprile 2014

2' di lettura

L'ex Infedele Gad Lerner, a pochi giorni dai suoi primi 60 anni, fa un bilancio della sua carriera in un'intervista a L'Espresso. Si parla di televisione. Si parla di talk show, e Gad sentenzia: "L'Italia? E' in overdose da talk show". "All'inizio i talk erano un modo nuovo di raccontare gli italiani. Si portavano in tv i volti che non c'erano mai stati e si mescolavano i linguaggi di politica, impresa, sindacato. Erano genuini e funzionavano". Una formula che però, a detta sua, è morta e sepolta: "Con il passare degli anni il talk show è diventato un genere. Quelle stesse persone hanno imparato la malizia della tv e cominciato a recitare una parte. Così ora sembrano finiti. Ai colleghi dei talk, che stimo ma non invidio, dico questo: Non è una catastrofe uscire da quegli studi". Oggi, Gad, sta per concludere la prima stagione di Fischia il Vento, un format su Laeffe e Repubblica.it, che definisce "una bellissima coincidenza. Due luoghi a me cari, due case della sinistra, la Feltrinelli e il gruppo l'Espresso, si sono ritrovate a immaginarsi nel futuro multimediale, quello in cui i giornali non saranno più solo di carta e le librerie non venderanno più solo libri di carta". La confessione sul Cav - Nell'intervista a L'Espresso, Lerner parla del premier, Matteo Renzi: "L'Italia ha ricominciato dalla ricerca del capo, cui Renzi ha risposto con capacità. Ma ormai c'è un certo disincanto, quasi superstizioso. La sensazione che ti fai è che il primato del Pd sia, come già è accaduto, un'illusione ottica. Colma un vuoto mediatico. Non c'è un'Italia che va a sinistra. Per certe cose - aggiunge Gad - ricorda Craxi: rimettere la politica a capotavola, trattare da pari i poteri forti. Nobile nella sua spregiudicatezza, del vivere alla giornata. Ma c'è una destra reale che, appena trova un'alternativa, riprenderà spazio". Infine, una battuta sul centrodestra e sul bersaglio di una vita, Silvio Berlusconi. "Mi dà l'idea che ci sia un nesso fra la destra italiana e il fatto che abbiamo un'economia illegale così larga", sentenzia Lerner, insistendo sul più fastidioso dei luoghi comuni: i "destrorsi" tutti evasori. E aggiunge: "C'è la frantumazione in clan. E ho l'impressione che il berlusconismo senza Berlusconi possa essere perfino peggio che con lui. Senza il capo, quei clan dovranno difendersi da soli, avremo una politica molto più pericolosa". Lerner, con una retorica del terrore ("clan", "capo", "politica molto più pericolosa"), insulta gli elettori di destra ma si lascia sfuggire una confessione: Berlusconi gli mancherà, perché senza di lui potrà "essere perfino peggio".

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