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Isis, i bambini futuri jihadisti usati per trasfusioni di sangue e addestrati a decapitare

di Ignazio Stagno venerdì 31 ottobre 2014

2' di lettura

Si sa che i bambini hanno una capacità superiore agli adulti di apprendimento, ma soprattutto non hanno la capacità di giudizio che permetterebbe loro di rifiutare una cosa piuttosto che un'altra. Lo hanno capito molto bene gli jihadisti siriani, che formano le nuove leve a partire dai bambini di sei anni. Quando in tutto il resto del mondo, infatti, i bambini iniziano ad andare alla scuola elementare, in Siria, invece, iniziano il loro percorso di formazione per diventare i futuri combattenti dello Stato Islamico. La denuncia dell'esistenza di numerosi campi di addestramento per bambini, in Siria e in Iraq, è arrivata dalla rivista Foreign Policy. Sarebbero, infatti, centinaia le fucine in cui viene insegnato ai futuri combattenti islamici come decapitare le persone e usare la mitragliatrice.   I bambini addestrati a tagliare le teste Guarda il video su LiberoTv   La terribile inchista - A rafforzare le parole scritte sulla rivista Foreign Policy, anche un servizio trasmesso dalla Cnn, in cui si vedono chiaramente gli esercizi a cui vengono sottoposti i piccoli allievi jihadisti. "A Raqqa, in Siria, i ragazzini più piccoli" scrive il Foreign Policy, "vengono messi in prima fila ad assistere alle decapitazioni e alle crocifissioni pubbliche. Vengono usati per le trasfusioni di sangue quando i combattenti rimangono feriti in battaglia. Vengono pagati per denunciare gli infedeli e i traditori, così come per cantare le lodi dello Stato islamico in pubblico. Per loro sono stati allestiti appositi campi di addestramento, che sostituiscono di fatto le scuole. Le materie, però, non sono matematica o geografia, ma come diventare un kamikaze o come decapitare un altro essere umano. Le bambole, qui, non servono per giocare: vengono usate come cavie nel corso di decapitazione". Per non destare polemiche, il Foreign Policy cita diverse testimonianze, tra cui quella di Abu Ibrahim Raqqawi, pseudonimo di un ragazzo di 22 anni che ha vissuto in Siria fino a settembre, e che è il fondatore di Raqqa is Being Slaughtered Silently, un account Twitter e una pagina Facebook che documentano gli orrori della vita a Raqqa, città in cui è cresciuto. La situazione a Raqqa - Secondo Abu Ibrahim Raqqawi, lo Stato islamico ha fatto chiudere tutte le scuole a Raqqa, così per i bambini la formazione da jihadista diventa quasi un obbligo, a meno che non ci pensino già i genitori, molti dei quali spingono di loro inziativa i bambini a frequentare i campi di addestramento. Sempre secondo Raqqawi, ci sono diversi campi d’addestramento per giovani nella provincia di Raqqa, tra cui il campo al-Zarqawi, l’Osama Bin Laden, il Sherkrak, il Talaea camp e il campo al-Sharea. Solo in quest’ultimo si troverebbero tra i 250 e i 300 bambini e ragazzini sotto i 16 anni.

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