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Legge Severino, Taormina contro il Pdl: "Massa di fessi o in malafede, per Berlusconi finirà male"

"I pareri pro veritate del Cav sono quasi tutti inutili. Incostituzionalità? Non passa. L'unica strada è la non retroattività. Io ricuserei Stefàno, ma nel partito volevano tagliare le gambe a Silvio"
di Giulio Bucchi sabato 31 agosto 2013

Carlo Taormina

2' di lettura

"Nel Pdl sono una massa di fessi. E c'è qualcuno che ha voluto tagliare le gambe a Silvio erlusconi: Silvio finirà malissimo". Non va per il sottile, Carlo Taormina. Intervistato da Beatrice Borromeo sul Fatto quotidiano, lo storico Principe del Foro smonta le tesi difensive del Cavaliere e le speranze di portare la legge Severino davanti alla Corte costituzionale. Berlusconi ha una sola arma: "La irretroattività. C'è una omogeneità evidente tra le pene accessorie e la decadenza, quindi vanno trattate in modo analogo", spiega il legale, che va giù durissimo con il centrodestra e con i legali del leader del Pdl: "I pareri pro veritate sono quasi tutti inutili". Per esempio, sostiene Taormina, non c'è una gran differenza tra "dichiara decaduto" e "delibera la decadenza", uno dei punti più discussi della legge Severino che dovrebbe decidere della decadenza immediata e dell'incandidabilità successiva del Cavaliere. E sulla sua incostituzionalità, l'avvocato è scettico. "L'incandidabilità misura troppo rigorosa? Siamo nell'ambito legislativo e non spetta alla Consulta intervenire". La ricetta di Taormina - L'unica carta da giocare, secondo l'ex difensore di Anna Maria Franzoni, sarebbe quella della Giunta per le autorizzazioni da intendere come "giudice a tutti gli effetti". In questo senso, "è grave che Dario Stefàno, il presidente della Giunta (senatore di Sel, ndr), abbia già dichiarato che Berlusconi decadrà e sarà reso ineleggibile. Questa anticipazione di giudizio lo espone alla ricusazione". E poi, come detto, l'irretroattività della legge Severino. Le accuse al Pdl - Ma il veleno è nella coda dell'intervista. "Perché il Pdl ha votato la legge Severino", chiede la Borromeo. E Taormina è da leggere tutto d'un fiato: "Perché sono una massa di fessi, tutto qua. Oppure sono in malafede. Più probabilmente l'uno e l'altro. Qualcuno sarà stato negligente, altri non avranno capito, qualcuno voleva tagliare le gambe a Berlusconi e c'è riuscito". "Provate a controllare dov'erano il giorno del voto gli avvocati di Berlusconi - la buttà lì Taormina -. Scommetto che non erano in aula. Il partito è dilaniato, e questa storia finirà malissimo per Berlusconi".

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