Lui, il Professore, è stato uno dei più applauditi a Bologna, dov'è intervenuto alla manifestazione a sostegno della Costituzione Non è cosa vostra, con Zagrebelsky e Roberto Saviano. Eppure, Stefano Rodotà nell'ultima settimana ha dovuto incassare gli attacchi frontali di Beppe Grillo, il leader di quel Movimento 5 Stelle che lo aveva candidato al Quirinale. "Non mi fido più di lui, vuole stare con i rossi", ha ribadito giusto poche ore prima il comico, dal palco del suo tour elettorale in Sicilia. E uno dei bracci destri di Grillo, il deputato M5S Roberto Fico, intervenuto a In mezz'ora da Lucia Annunziata ha ammesso: "Mi dispiace che Rodotà, che considero una persona eccezionale, se ha qualcosa da dire, invece di fare una telefonata, si rivolga subito a un giornale. Rodotà ci ha aiutati in tante battaglie, ha tutto il nostro rispetto", ribadendo un po' l'accusa del leader. Rodotà: "Non voglio spaccare il Movimento" - La replica di Rodotà, un po' imbarazzata, arriva appunto da Bologna: "Ho letto sui giornali che io avrei intenzione di spaccare il Movimento 5 Stelle: le intenzioni non sono quelle, lo leggo sui giornali e un processo alle intenzioni non è opportuno soprattutto se non sono quelle le intenzioni". "Non ho mai avuto l’abitudine di polemizzare - ha aggiunto il costituzionalista, ex Pds -, preferisco dei toni ragionati. La notizia mi viene nuova e incomprensibile. E anzi ho parlato bene, nei giorni scorsi, dell'operato dei parlamentari del Movimento 5 Stelle". Rodotà ribatte un po' piccato alla battuta di Grillo sul suo "sbrinamento": "Se mi permettete una battuta, non sono stato in freezer in questi anni, credo di essere stato molto attivo non solo nella difesa della Costituzione, ma anche sul campo. Credo di essere stato uno dei più attenti promotori. Sono molto orgoglioso di avere un rapporto molto forte con gli operai di Pomigliano, quindi se è un freezer è un bel freezer". In altre parole, "miracolato dalla Rete" sarà qualcun'altro.