Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Fumata nera e bianca. Ma qual è l'impatto dell'elezione del nuovo Papa sull'ambiente? Secondo quanto riferisce all'Adnkronos, Alessandro Baccaloni, ordinario di chimica dell'ambiente all'Università di Roma 'La Sapienza', anche la fumata "come qualsiasi combustione, è un problema per l'ambiente in quanto provoca inquinanti e varia la composizione dell'aria". Ma, sottolinea Baccaloni, "si tratta di una situazione particolare e soprattutto breve e limitata". Il fumo nero è provocato da perclorato di potassio, antracene e zolfo. Il fumo bianco da clorato di potassio, lattosio e pece greca. Secondo il professore quando si parla di combustione "ci sono sempre problemi tossicologici e ambientali. Dalle sigarette fino ad arrivare alle macchine" ma la fumata "è estremamente limitata, tanto da non avere un'influenza pratica". Il vero problema per l'ambiente ci sarebbe "se ci fosse una perdita della canna fumaria che si ripercuoterebbe anche nella cappella Sistina" ma in Vaticano, assicura Baccaloni, "sono molto attenti". Quanto alla presenza della stufa all'interno della Cappella Sistina e alle possibile conseguenze per lo stato di salute degli affreschi, il professore ribadisce che "anche in questo caso i problemi si potrebbero verificare qualora ci fosse una perdita". In stato ottimale la stufa "al massimo consuma un po' di ossigeno" e la cappella Sistina "è abituata ad avere molti visitatori".