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Il Pd è un covo di vipereE a Berlino dalla MerkelRenzi ci va in gran segreto

Il sindaco di Firenze fa sul serio: tour europeo per "accreditarsi" presso i leader internazionali. Ma i leader del partito hanno saputo del viaggio solo dopo
di Matteo Legnani domenica 14 luglio 2013

2' di lettura

Con la sentenza della cassazione sui diritti Mediaset che incombe e la crescente incertezza sulla tenuta del governo di larghe intese, Matteo Renzi accelera i tempi nella sua corsa alla successione di Enrico Letta a Palazzo Chigi. Primo passo: accreditarsi presso i leader internazionali. Perchè Firenze sarà sì una delle città più belle e famose del mondo, ma il suo sindaco non è certo nella lista dei "grandi della terra". Cos', il rottamatore ha pianificato un tour europeo per incontrare i capi di governo coi quali dovrà interagire se i suoi piani andranno in porto. Ma c'è un ma. perchè il tour, renzi, lo ha pianificato in gran segreto, mettendo al corrente solo i suoi collaboratori e, assicurano da palazzo vecchio, il premier Enrico Letta. Per il resto, top secret. Il Pd, in questa fase politica, è un covo di serpi che tentano di mordersi a vicenda e il sindaco ha preferito muoversi in un modo che potremmo dire riservato. Così, giovedì scorso, dopo un paio di impegni istituzionali, è "sgattaiolato" all'aeroporto fiorentino di peretola ed è volato a Berlino, dove ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel. Solo tra venerdì sera e sabato mattina, quando Matteo e angela si erano già detti quel che dovevano dirsi, anche una fetta ristrettissima del gruppo dirigente del Partito democratico ha appreso la notizia. E ha capito che Matteo Renzi fa sul serio: sta puntando dritto su palazzo Chigi, convinto di arrivarci, da segretario o da candidato premier oppure ricoprendo entrambe le cariche. Alla facia di gente come Massimo D'Alema, che con più di un dirigente del Pd si sarebbe lasciato sfuggire la frase: "Mica vorrete dare il partito a Renzi?". Prossima tappa del tour renziano, nei prossimi giorni, sarà Parigi. E poi chissà, magari gli Stati Uniti (dove si era già recato in occasione dell'ultima convention democratica). A introdurlo al cospetto di Barack Obama potrebbe essere il nuovo ambasciatore Usa a Roma, John R. Philips, che Renzi lo conosce bene.  I due si sono visti alla Casa Bianca due anni fa e da allora, complice l’amore di Phillips per la Toscana (ha una tenuta nel senese), sono rimasti in buoni rapporti, e si sono visti anche a Firenze.          

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