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Berlusconi sulla fiducia: "senza voti tutti a casa"

I finiani, dopo le indecisioni, si muovono verso il sì. Due deputati dell'Api e 5 dell'Udc passano al gruppo misto e appoggiano il governo. Casini: "L'Udc voterà contro"
di carlotta mariani giovedì 30 settembre 2010

3' di lettura

Fiducia sia. Questo è l'esito del vertice a Palazzo Grazioli. Silvio Berlusconi è deciso e lo ha comunicato ai suoi più stretti collaboratori: "Porre la fiducia certamente rappresenta un rischio, ma serve ad evitare giochi e giochini perchè così facendo è chiaro che se non ci sono i voti si va tutti a casa". È questo il ragionamento del premier. A questo punto, ovviamente, il nodo sono i voti. Riuscirà il governo a raccogliere i 316 voti necessari a garantire la maggioranza di governo? Pare di sì, almeno stando alle ultime dichiarazioni di Italo Bocchino, braccio destro di Gianfranco Fini, che dopo l'irridigidimento degli ultimi giorni, sembra essersi ammorbidito. "La fiducia è un modo che salutiamo favorevolmente perché fa appello, e consente di esprimersi, a tutta la maggioranza. La fiducia - spiega ancora Bocchino - è la presa di distanza dalla politica dell'autosufficienza praticata fin qui, una presa di distanza che è esattamente quello che noi volevamo. Quindi direi che in generale è un passo avanti sulla strada dell'intesa. Porre la fiducia rappresenta una tesi, quella di appellarsi a tutta la maggioranza , che valutiamo positivamente". Parole non chiarissime, non inequivocabili, ma comunque interpretabili all'80% con un sì. Anche perchéa la'Fli, la nuova creatura di Fini, conviene poco andare a elezioni troppo presto. Tra i finiani c'è chi, come Benedetto Della Vedova si mantiene più cauto. "Un passo alla volta. E’ un dato importante e positivo quello di aver messo la fiducia. Però auspichiamo che ci sia un documento unitario delle tre forze di maggioranza. Vediamo quello che succede, decideremo come votare domani (mercoledì, ndr) dopo aver ascoltato Berlusconi in Aula". La campagna acquisti del governo - Sembra che la maggioranza di 316 voti sia meno ostica da raggiungere di quanto sembrava. L'asse Pdl Lega, infatti, ha conquistato 7 nuovi voti, quelli di 5 deputati dell'Udc (i siciliani Mannino, Romano, Drago, Ruvolo ed il campano Pisacane) e di 2 deputati dell'Api (Calearo e Cesario), tutti passati oggi al gruppo misto con l'obiettivo di svincolarsi dai dettami del partito e votare la fiducia al governo. L’Udc di Casini vota contro - Le prime dichiarazioni di voto arrivano dall'Udc. Il leader, Casini, ha già detto che domani voterà contro il governo e dopo aver ascoltato Berlusconi in aula il partito presenterà un proprio documento.  "Se c'è la fiducia votiamo no - spiega Casini - se c'è un giudizio da dare su questi due primi anni di legislatura, daremo un giudizio negativo. Se il presidente del Consiglio, invece, spiegherà che vorrà fare cose che condividiamo, allora diremo 'bene, realizzale, presenta dei ddl e ti aiuteremo. La nostra è un’opposizione repubblicana, molto chiara, non è cambiata di una virgola dall’inizio di questa legislatura". Berlusconi prenderà la parola alla Camera domani mattina alle 11. Seguirà il dibattito in aula al quale il premier replicherà alle 16,30. Alle 19, dopo le dichiarazioni di voto, comincerà la prima chiama per il voto di fiducia. La conferenza dei capigruppo ha infatti approvato all'unanimità una deroga al regolamento che prevede un preavviso di 24 ore in caso di richiesta del voto di fiducia.

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