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De Rossi. "Resto. Ma se la Roma deve vendere, il Real non sarebbe male"

Prime interviste degli azzurri ed è subito il mercato a tenere banco. Alla faccia del mondiale
di Roberto Amaglio sabato 29 maggio 2010

2' di lettura

Dannato mercato! Fatto di illazioni, operazioni da fantacalcio e condizionali che, giunti all'orecchio dei giornalisti, spariscono diventando in pratica scambi già perfezionati. Capita così che, come ogni anno, i pezzi pregiati del nostro campionato vengano spediti con la fantasia in Inghilterra e in Spagna, nei più prestigiosi club internazionali, salvo poi ritrovarceli fortunatamente in Italia alla chiusura della sezione di mercato. E il primo a inaugurare questa brutale pratica estiva (ma non si potrebbe parlare del prossimo mondiale) è il solito Daniele De Rossi che, da quando ha iniziato a diventare un leader della Roma, è sempre stato descritto con la valigia in mano. Lo scorso anno era il Real di Florentino Perez, poi sbucò anche il Manchester City del miliardario sceicco Mansour bin Zayed al-Nayan. Ora sembri tocchi di nuovo agli ex galacticos di Madrid. "Voglio fare un grande Mondiale, a livello individuale e di squadra - ha detto De Rossi nella conferenza stampa italiana dal ritiro del Sestriere -. Il mercato? Non mi interessa, adesso. E comunque la società ha più volte ribadito che rimarrò alla Roma. E mi fanno piacere le dimostrazioni di affetto dei tifosi. In Italia non giocherò mai con nessun'altra squadra". De Rossi resta a Roma, dunque. Ma su esplicita domanda, il mediano capitolino afferma. "Il Real Madrid? Se la Roma decidesse per motivi economici di lasciarmi partire io posso anche andare, non si può dire che sarebbe un sacrificio". Apriti o cielo! I condizionali spariscono. Via alla rincorsa allo scoop, con numeri, contratti e contatti che si sprecheranno fino al trasferimento degli azzurri in Sudafrica. E alla tendenza non è riuscito a sfuggire nemmeno il meno appetibile (con tutto il rispetto per lui) Domenico Criscito, conteso da Juventus e Genoa, chiamate a risolvere la comproprietà del giocatore. Anche nel suo caso, i giornalisti si sono concentrati sul futuro e le telenovele contrattuali, senza parlare della prossima rassegna iridata. E domani altra conferenza stampa azzurra. Speriamo si presenti Totò di Natale: almeno lui sul suo futuro ha già fatto chiarezza.

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