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Milano, writer scrive "Israele assassina"

Assolto, De Corato disapprova
di Monica Rizzello sabato 3 aprile 2010

2' di lettura

«Scrivere frasi indegne nel cuore cittadino, come “Israele assassina” e “Intifada” non equivale a insozzare i muri con tags, ma significa diffondere odio contro uno Stato democratico. Un atto di estrema gravità, tanto più se viene fatto durante una manifestazione con migliaia di persone. Con il rischio di aumentare la tensione e provocare incidenti. Eppure ciò non è bastato a far condannare un writer di 36 anni accusato di aver imbrattato nel dicembre 2008 due pilastri di piazza San Babila con queste scritte. Writer che è stato così assolto dal giudice di pace sostanzialmente per insufficienza di prove». Lo afferma Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza. Il writer 36enne, oggi assolto dal giudice di pace, era accusato di aver fatto delle scritte, durante una manifestazione pro Palestina il 28 dicembre 2008, contro Israele. Il Comune di Milano si era costituito parte civile nel processo. «Questa decisione - spiega De Corato - ci sorprende, contro l'imputato aveva testimoniato un agente della Digos e a supporto c'erano pure i filmati della polizia Scientifica». Il 19 marzo scorso il pm aveva chiesto la condanna dell'imputato a 800 euro di multa. «Attendiamo di leggere le motivazioni, ma questa assoluzione - sottolinea il vice sindaco di Milano - non ci piace perché vanifica l'attività delle forze dell'ordine che avevano colto il writer in flagranza di reato. Un soggetto tra l'altro ben noto alla polizia in quanto frequentava il centro sociale Vittoria. Lo stesso che aveva espresso immediata solidarietà ai compagni arrestati il 13 febbraio 2007 nell'ambito dell'inchiesta sulle nuove Br». Il Comune di Milano non demorde e chiederà di costituirsi parte civile nel processo a carico di un writer responsabile di aver imbrattato il centro storico in occasione dello scorso May Day Parade. «Il copione inscenato da centri sociali & soci è stato sempre lo stesso in questi ultimi anni: sciame di scritte e tags, danneggiamenti e vandalismi. Una pratica indegna che - conclude - stiamo cercando di contrastare, grazie a videosorveglianza e agenti sui percorsi».

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