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"I mercenari Usa attaccano Shanghai"

La trama di un videogioco 'politically incorrect' scalda ulteriormente gli animi
di Eleonora Crisafulli sabato 23 gennaio 2010

2' di lettura

Lo scontro Stati Uniti-Cina si inasprisce. Dopo i problemi tra Google e il governo cinese, l'intervento di Hillary Clinton contro la censura e la reazione  di Pechino, un videogioco 'politically incorrect' scalda ulteriormente gli animi. Il secondo episodio di «Army of Two-The 40th Day», è ambientato a Shanghai, “perla d’Oriente”, ma anche luogo di corruzione e criminalità  internazionale. I protagonisti sono i due mercenari, popolari tra gli internauti, Elliot Salem e Tyson Rios. Ma il motivo alla base dell’imbarazzo del sindaco Hang Zeng è la trama, considerata fortemente lesiva dell'immagine di Shanghai e di tutta la Cina: se nel primo episodio del gioco i due «contractors» Elliot e Tyson, erano ingaggiati dal governo americano per missioni contro il terrorismo, nei teatri di guerra in cui combattono realmente gli Usa, in «Army of Two-The 40th Day» i mercenari attaccano la città cinese per ragioni esclusivamente economiche. Niente governo e niente patriottismo. A contattare i due questa volta è un gruppo «privato» che deve preservare i propri interessi nell'area. Realismo estremo - Shanghai è messa a ferro e fuoco, scrutata nei lati più oscuri, a partire dagli intrecci tra potere e malavita. Il realismo è estremo, ogni zona della città è stata ricostruita con massima veridicità grazie alle rilevazioni satellitari. E come se non bastasse, ha dato il suo contributo al team creativo, Richard “Woodie” Mister, ex membro dei Navy Seals, i corpi speciali della marina Usa, attualmente sotto contratto con una delle più importanti società di mercenari del mondo. Al di là della ricostruzione della città e dei “soldati di ventura”, le tattiche degli scontri sono quelle messe a punto dagli esperti dell'antiterrorismo e, in caso di mosse sbagliate, sono inevitabili le vittime tra i civili. La Cina blocco il videogioco - Le attenzioni ai lati oscuri dell’amministrazione e del tessuto sociale hanno scatenato il malumore del sindaco per la luce negativa su Shanghai. Lo scontento, se ancora non si è trasformato in una presa di posizione ufficiale sul gioco, di fatto si esplica nell’arresto delle procedure di distribuzione di «Army of Two-The 40th Day» in Cina.

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