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Copasir: "Premier stia attento la sua sicurezza è bene di tutti"

Rutelli: Silvio stia attento, la sua sicurezza è un bene nazionale
di Maria Acqua Simi sabato 19 dicembre 2009

2' di lettura

Il Copasir, (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) con a capo Rutelli, avverte: "Silvio stia attento, la sua sicurezza è un bene nazionale". E, ancora," serve il massimo della cautela" da parte di Silvio Berlusconi nei suoi contatti con il pubblico perché la sua sicurezza, "essendo il capo del governo, è un patrimonio e un bene per l'intera comunità nazionale". è necessario ed opportuno che il premier, essendo la sua sicurezza un fatto di interesse nazionale, agisca d'ora in avanti con il massimo di cautela per evitare che episodi come questo si ripetano. Francesco Rutelli al termine dell'audizione,ha sottolineato che "è necessario ed opportuno che il premier, essendo la sua sicurezza un fatto di interesse nazionale, agisca d'ora in avanti con il massimo di cautela per evitare che episodi come questo si ripetano". Perché il premier "ha una volontà e una modalità di stare in mezzo alla gente che rende praticamente impossibile impedirgli dei contatti fisici con la folla e con il pubblico e dunque lascia aperte sempre delle falle nella sua sicurezza personale tali da non poterne far carico nè ai Servizi nè alle forze dell'ordine competenti nel territorio". Al momento dell'aggressione "attorno a Berlusconi c'era un tale numero di guardie del corpo, assistenti e addetti alla sicurezza che si considera quasi un evento accidentale che possa essere filtrato e passato l'oggetto che l'ha colpito. C'è un primo cerchio che circonda il premier e un secondo -spiega Rutelli- relativo alla folla che sta intorno, che è più difficile da controllare". "Tanto più - ha agggiunto - quando le manifestazioni sono imprevedibili e imprevedibile è il comportamento del premier, perché lui si dispone verso le persone senza che questo sia preannunciato". È quindi "evidente che una maggiore prudenza sarà necessaria in futuro e al carattere impulsivo, al desiderio di questo contatto si dovrà mettere maggiore attenzione da parte di chi garantisce la sicurezza del presidente del Consiglio, perchè qualche volta gli si sappia dire di no, che certe cose non le può fare. Il pericolo, ora, è piùalto di prima e in qualche modo va posto uno sbarramento".

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