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Auto storiche, in Italia sono più di 16 milioni: non pagano il bollo e hanno assicurazioni ridotte

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In Italia le auto d'epoca - quelle che hanno più di vent'anni - sono più di 16 milioni. Sono esenti dal bollo e i proprietari possono godere di riduzioni di prezzo per le assicurazioni. 

Il Certificato di rilevanza storica e collezionistica viene rilasciato da "semplici amatori di federazioni private senza una formazione né titolo", con il rischio di un danno erariale, potendo decidere chi può non pagare la tassa statale. Una "anomalia" che, in occasione della revisione prevista quest'anno, deve essere "sanata" con l'affidamento a professionisti, secondo Rocco Guerriero, presidente della Camera arbitrale internazionale, anche per le numerose controversie giudiziarie che coinvolgono i proprietari di veicoli storici ma anche da alcuni enti contro l'Asi, l'Automotoclub storico italiano.

"Alla Camera fanno capo oltre 1.300 arbitri e periti e dal 2022 ha costituito un'apposita area competente in arbitrati per le controversie sui veicoli d'epoca. La Motorizzazione, a cui viene comunicato il rilascio della Certificazione, insieme con l'Aci, spiega all'Ansa Guerriero, potrebbero verificare la storicità delle vetture e se proprio tutte possono godere di benefici".

A fine 2022, aecondo i dati della Motorizzazione, i veicoli con più di 20 anni erano 16.146.684 (poco più del 28% del parco circolante) e quelli che hanno la certificazione sul documento di circolazione sono 148.882. "Considerando 300 euro a bollo per quasi 150mila vetture e per dieci anni, ha calcolato Guerriero, il danno erariale potrebbe essere importante". 

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile direttore,
in data 11 marzo 2024 sul testata da lei diretta ho letto il presente articolo, il quale riprende un’intervista che lo scrivente ha rilasciato esclusivamente ad ANSA e che riportano pensieri e considerazioni che non ha mai espresso, né pensato, né rilasciato. 
Il sottoscritto, quale Presidente della Camera Arbitrale Internazionale, si è limitato a dichiarare che nell’attuale mercato delle auto d’epoca sarebbe preferibile propendere per certificatori in possesso di requisiti minimi ben definitivi e soprattutto con un percorso di studi e di specializzazione ben strutturato (es. un corso di alta formazione o un post-laurea), in quanto ad oggi tali certificati sono rilasciati anche (ma non solo) da semplici appassionati. Una maggiore specializzazione dei certificatori riteniamo possa essere una garanzia per i collezionisti e soprattutto andrebbe a prevenire eventuali controversie su beni di enorme valore storico, collezionistico ed economico.
Ogni ulteriore dichiarazione attribuita allo scrivente e nello specifico il presunto danno erariale (che viene addirittura quantificato), l’aumento liti giudiziarie promosse dai vari proprietari di veicoli storici ma anche da alcuni enti contro l'ASI, l’invito a Motorizzazione Civile di verificare la reale storicità di tutte le vetture che ad oggi godono dei benefici, non deve assolutamente essere assegnata al sottoscritto (ma semmai è frutto di una considerazione giornalistica) che ribadisco si è limitato solo a sollecitare che venga sanata l’anomalia secondo la quale anche solo degli amatori possano avere un ruolo così rilevante, auspicandosi il favore per professionisti con competenze.
Evidenzio in ultimo che nè io nè la Camera Arbitrale Internazionale, che rappresento, abbiamo chiamato in causa nessuno degli attuali protagonisti del mercato, verso i quali nutriamo la massima stima e considerazione, certi delle loro dovute competenze. 
Alla luce di quanto sopra espresso, e confidando nella sua collaborazione, chiedo ai sensi della legge sulla stampa sul diritto di rettifica che vengano pubblicate le mie vere dichiarazioni, che ribadisco interessano solo una maggiore futura professionalizzazione dei certificatori, con lo stesso rilievo dato all’intervista.
Cordiali saluti,
Dr Rocco Guerriero

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