È stato un appuntamento molto interessante, capace di continuare a credere nel cinema e nei valori che arrivano dal passato. Dal 16 maggio al 28 settembre presso l'Istituto Centrale per la Grafica (via della Stamperia a Roma) è stata presentata la mostra InVisibili promossa dal Ministero della Cultura e organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, con questa motivazione sottolineata da il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, un'altra splendida donna, una leghista che sa parlare al cuore, ed è perfetta nel ruolo affidatole dal Governo: “Era doveroso restituire visibilità e riconoscimento a quelle donne che, sin dalle origini del cinema, ne hanno scritto le prime pagine”, ha sottolineato. Donne capaci di trasformare un set in un privilegio restituito, spesso solo agli uomini.
Però qui si parla di trenta donne che hanno diretto, prodotto e trasformato la settima arte. Partendo da Elvira Notari, prima regista italiana, seguita nello stesso, indimenticabile percorso da donne straordinarie come Giulia Cassini Rizzotto, Adriana Costamagna, Daisy Sylvan, Bianca Guidetti Conti, unite a molte altre, generose nel modo di lavorare, silenziose e appaganti. Il grazie dal “potere” del cinema, non era d'obbligo, ma riconoscere il talento, sì. Per questo oggi le ricordiamo, onorate di guardare le bellissime foto d'archivio esposte, i set di quegli anni, le sceneggiature e le fotografie, il valore di un gioco fantastico, che si chiama cinema: “Eppure il ricordo di quegli anni, non ne lasciano una traccia indelebile”, ha proseguito la Borgonzoni, “con questa mostra, vogliamo restituire voce alle donne protagoniste della settima arte, del nostro passato poco conosciuto, tutto al femminile. Non è vero che oggi le donne stanno prendendo vari spazi, ma li avevano già all'epoca.”
Insomma, il cinema è nato uomo, ma anche donna, le foto delle pioniere, esposte alla mostra ce lo confermano. Presente anche Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani, che è cresciuta nel mondo del cinema: “Questa mostra ci conferma qualcosa che la gente non immaginava, sottolinea, “bisogna guardare con gli occhi del passato queste donne nell'ombra che hanno tentato di colonizzare il mondo. La cosa che mi è piaciuta è la ricostruzione delle storie che contengono degli spunti controcorrente, perché raccontano una galassia di donne capaci di essere così forti...silenziosamente. Sono queste immagini che testimoniano tutto”. Altra presenza e testimonianza molto importante è stata quella di un'altra grande signora del cinema, Chiara Sbarigia, Presidente di Cinecittà: “Abbiamo voluto portare alla luce non solo il lavoro della professione, spiega-” ma anche dar voce simbolicamente a quelle tante donne apparentemente anonime che hanno lavorato sognando un futuro. E sono tante, come le addette alle pellicole, le segretarie le montatrici. Donne che hanno vinto anche se non sono finite in tv o al cinema. Per questo la Mostra è stata realizzata dopo un grande lavoro di ricerca, che restituisce non solo la bellezza del primo cinema italiano, ma racconta soprattutto, il lavoro silenzioso e invisibile di tanti personaggi femminili che hanno contribuito ad un linguaggio cinematografico, ancora oggi potentemente creativo”. La Mostra è realizzata con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca di Bologna.