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Saluto romano, le motivazioni della Cassazione: "Quello commemorativo può essere reato"

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La Cassazione ha reso note le motivazioni della sentenza con cui lo scorso gennaio è stato deciso un nuovo processo di appello nei confronti di otto militanti di estrema destra. Questi ultimi avevano fatto il saluto romano durante una commemorazione a Milano il 29 aprile 2016. Secondo i giudici, per valutare se il saluto romano implichi reato vanno considerati il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilità dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti", elementi "idonei a dare concretezza al pericolo di 'emulazione'". 

Gli ermellini hanno spiegato anche che il carattere commemorativo non implica automaticamente una neutralizzazione del reato "e, quindi, un''automatica' insussistenza del reato, attesi il dolo generico caratterizzante la fattispecie e la irrilevanza dei motivi della condotta". Secondo i giudici, "la condotta, tenuta nel corso di una pubblica riunione, consistente nella risposta alla 'chiamata del presente' e nel cosiddetto 'saluto romano' integra il delitto previsto dall'articolo 5" della legge Scelba "ove, avuto riguardo alle circostanze del caso sia idonea ad attingere il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista". 

"Il dubbio sulla liceità o meno - si legge ancora nelle motivazioni - deve indurre il soggetto a un atteggiamento più attento, che giunga sino all'astensione dell'azione se, nonostante tutte le informazioni assunte, permanga tale incertezza, proprio perché il dubbio, non equiparabile allo stato d'inevitabile ed invincibile ignoranza, è ontologicamente inidoneo ad escludere la consapevolezza dell'illiceità". Insomma, nelle motivazioni quella che pare una "retromarcia" rispetto al percepito della sentenza in sé: un'ulteriore conferma al fatto che sul saluto romano (reato? Non reato?) la vicenda con tutta probabilità non si chiuderà mai.

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