Mario Venditti rompe il silenzio. L'ex procuratore di Pavia è indagato per corruzione in atti giudiziari nell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Per la procura il magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio. Accuse che però la toga ora in pensione respinge: "Ho letto il decreto di perquisizione e sequestro. Francamente spero vi sia dell'altro materiale di indagine che giustifichi una simile aggressione, con un massiccio impiego di risorse e di uomini sul territorio, nei confronti di un incensurato servitore dello Stato", è il comunicato che Domenico Aiello, legale di Venditti indirizza al ministro della Giustizia Carlo Nordio.
"Sarebbe avvilente e sconfortante - prosegue -, scoprire il contrario. L'intero sistema giudiziario si destabilizza con una simile surreale impostazione. Se un appunto proveniente dall'ambiente familiare di un indagato diventa dopo anni sufficiente a produrre una indagine per corruzione a carico di colui, l'unico di una lunga serie di magistrati, che ha assunto quella che riteneva una decisione giusta, addirittura confermata dalla Cassazione, allora vale tutto, ma per cortesia non parliamo più di Costituzione e garanzie per gli indagati".
E ancora, si sfoga: "Non parliamo di proporzione o misura, senza la quale la Giustizia diventa violenza o vendetta. Venditti non ha mai fatto il Gip, nè ha mai disposto o deciso l'archiviazione di chicchessia. Venditti non ha mai svolto alcuna indagine presso la procura di Vigevano, la sola a svolgere indagini per l’omicidio di Chiara Poggi. Il procuratore Venditti si è occupato di Sempio in coassegnazione con altro magistrato della Procura di Pavia a marzo 2017, soltanto dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna Stasi, disposto dalla corte di Cassazione a dicembre 2015".