"Soldi per far archiviare Andrea Sempio". Questa l'accusa rivolta a Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che nel 2017 archiviò l'indagine sull'attuale indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. Secondo i magistrati quelle attività d'indagine sull'amico di Marco Poggi "sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l'omissione, da parte della P.G. incaricata delle indagini (la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia), della trascrizione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali".
Tra queste ce ne sarebbe una in cui il padre di Sempio fa riferimento alla necessità di "pagare quei signori lì" con modalità non tracciabili. "In relazione a tale elemento", è scritto nel decreto, "appare necessario comprendere perché fu omessa la trascrizione di quelle frasi - di forte valenza indiziaria - e soprattutto perché fu omessa ogni verifica bancaria allo scopo di (cercare di) ricostruire chi fossero i beneficiari effettivi di quei pagamenti e la loro causale".
Gli accertamenti bancari sono infatti stati eseguiti ora, e da questo lavoro sono emerse "movimentazioni anomale" di denaro, tra il dicembre 2016 e il giugno 2017: 43mila euro spostati con assegni dalle zie paterne al padre di Andrea, con il successivo prelievo di contanti per 35mila euro. Altri 5mila euro sono stati versati, sempre con assegno, dal padre di Sempio allo zio, e da quest’ultimo subito prelevati. Una deduzione che si basa su un appunto a mano, sequestrato durante la perquisizione dello scorso 14 maggio, che avrebbe scritto Giuseppe Sempio, padre di Andrea, in cui sono riportate le parole "Venditti", "gip archivia" e "20-30" con il simbolo dell'euro.