Norme sui precari

Dubbi di incostituzionalità
di Albina Perrisabato 9 agosto 2008
Norme sui precari
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Roma - E’bufera sulle norme anti-precari.Itecnici della camera sostengono che c’è il rischio di incostituzionalità. Ilservizio studi della Camera dei deputati, infatti, ha invitato il governo a una"attenta valutazione" sulle norme della manovra che riguardano iprecari perché potrebbero essere in contrasto con la Costituzione anchedopo le modifiche introdotte in Senato, “alla luce del principio diragionevolezza di cui all'articolo 3 della Costituzione”, che stabilisce lapari dignità sociale tra i cittadini. L’articolo in questione sottolinea che “tuttii cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senzadistinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali”. Laquestione su cui si discute riguarda la disposizione che prevede per i soligiudizi in corso l'indennità invece del reintegro, distinguendo quindi “ladisciplina applicabile ai giudizi in corso alla data di entrata in vigore dellalegge di conversione e quella applicabile alle analoghe violazioni commesse indata anteriore o successiva all'entrata in vigore di tale legge e che non sianooggetto dei predetti giudizi”. "Governoe maggioranza hanno già positivamente corretto le norme sui precari. Non mipare che vi siano altri motivi di preoccupazione, nonostante qualche letturagiornalistica che viene fatta di osservazioni e note del Servizio studi dellaCamera". Così Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, interviene suirilievi del Servizio studi della Camera alla norma sui precari contenuta neldecreto sulla manovra economica. "Proprio il criterio di ragionevolezza,oltre che un'interpretazione saggia del principio di uguaglianza, suggerisconoil 'trattamento uguale di situazioni uguali, e il trattamento diverso disituazioni diversè", osserva Capezzone. "Morale - aggiunge -: èragionevole distinguere tra una misura riguardante i giudizi e le controversiegià in corso, e una misura riguardante altri futuri ed eventuali giudizi econtroversie oggi non in corso. Sono due realtà distinte, a cui il legislatorepuò far corrispondere due discipline in parte differenziate". "Senzadire - conclude Capezzone - che in tutto il mondo gli stessi lavoratoripreferiscono una congrua indennità al reintegro, inclusa la quasi totalità deiPaesi dell'Occidente avanzato governati dalle coalizioni dicentrosinistra".