Alla fine la vittima ha gettato la spugna: Samantha Geimer, vuole essere lasciata in pace e ha richiesto alla Corte di Appello di Los Angeles di archiviare il caso perché "non ne può più". La donna, oggi quarantacinquenne, ha denunciato che la sua vita è diventata un inferno e non vede l'ora di tornare nell'anonimato in cui era vissuta finora. Samantha, dunque, è stata due volte vittima: prima della violenza fisica, un atto gravissimo di pedofilia, e poi delle inutili lungaggini burocratiche della giustizia. Una giustizia che evidentemente non è uguale per tutti. Da una parte una donna normale vittima di un abuso sessuale alla giovane età di 13 anni, dall´altra un regista famoso, reo confesso, ma considerato "intoccabile", al punto che una ristretta cerchia di Vip del mondo del cinema e dello spettacolo si è mobilitata a sua difesa richiedendo il suo immediato rilascio e la non estradizione. Non si tratta di stabilire un accanimento giudiziario verso Roman Polanski, ma di affermare che una biografia di successo non può giustificare un trattamento di favore perché nessuno è "al di sopra della legge". Non è la prima volta che accadono episodi del genere ed è per questo che il Parlamento europeo ha come priorità quella di elaborare al più presto una decisione quadro contro gli abusi sessuali sui minori e la pedofilia. La proposta ha diversi obiettivi. In primo luogo, disporre sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive contro chi commette reati di abuso o sfruttamento sessuale di minori, facilitando innanzitutto le indagini sui reati e l’avvio dei procedimenti penali. In secondo luogo, perseguire efficacemente i reati di abuso o sfruttamento sessuale commessi all’estero (anche in relazione al cosiddetto turismo sessuale), eliminando gli ostacoli alla cooperazione internazionale a livello giudiziario e di polizia. Inoltre, in questo nuovo provvedimento un´attenzione speciale sarà dedicata alla tutela delle giovani vittime, assicurando loro un accesso più agevole alla tutela in ambito giudiziario, garantendo al tempo stesso la maggiore protezione possibile nel corso dei procedimenti e delle indagini al fine di evitare traumi. Fondamentale, infine, sarà lo scambio tempestivo delle informazioni relative al casellari giudiziari, per far sì che i condannati per reati a sfondo sessuale siano interdetti dall’esercizio di attività che comportino contatti con i minori. La motivazione che ha spinto il Parlamento europeo ad intraprendere questo percorso è semplice. Lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia infantile costituiscono, infatti, una gravissima violazione dei diritti umani e a pochi giorni dal 20 anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (20 novembre 1989) far sentire la voce dei minori è un obbligo morale che riguarda tutti. Tutti gli Stati membri, quindi, devono aumentare la soglia di protezione dei loro giovani cittadini, visto anche il continuo sviluppo delle moderne tecnologie, in particolare di Internet, e l'uso di nuove forme di adescamento online a scopo sessuale (il cosiddetto "grooming") da parte dei pedofili. Infine, la questione della "doppia vittimizzazione", vale a dire la situazione di chi, vittima di un reato, si trova a divenire di nuovo vittima nel momento in cui si confronta con il processo, essendo sottoposto a una serie di accertamenti e di formalità che di fatto ne raddoppiano la sofferenza. E’ una questione di schieramento, cioè porsi sempre, di fronte all'esercizio della violenza, dalla parte della vittima. Roberta Angelilli e Gianni Pittella Vice Presidenti Italiani del Parlamento Europeo