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Oliviero Toscani balbetta in tv: "Oggi sono felice". Immigrazione, fino a dove si spinge il fotografo

Si parla di immigrazione e del discorso di ieri 12 maggio di Mario Draghi alla Camera da Andrea Pancani a Coffee Break su La7. E Oliviero Toscani, che ha sempre attaccato Matteo Salvini quando egli era ministro dell'Interno, ora gongola: "Finalmente ho sentito cose sensate e giuste sull'immigrazione e questo mi fa molto piacere", dice quasi emozionato il fotografo: "La parte umanitaria dell'Italia è stata finalmente espressa da Draghi". E ancora, quasi balbettando: "Draghi mi è molto piaciuto, oggi sono felice", conclude Toscani.  

 

 

"Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane", ha infatti sottolineato ieri il presidente del Consiglio che non nega l'aumento di sbarchi, anzi ne fa una precisa rendicontazione durante il Question Time alla Camera. "I flussi sono in aumento dall’inizio del 2020, anche a causa della diffusione della pandemia in Nord Africa. La spinta migratoria è alimentata costantemente dall’instabilità della situazione politica in Libia e dalla complessità della sua estrema frammentazione interna", ha spiegato Draghi. Ma il premier ha anche aggiunto: "Il governo è comunque attivo su più fronti promuovendo le opportune iniziative bilaterali; a condurre un’azione da parte dell’Unione europea affinché le autorità libiche contrastino i traffici di armi e di esseri umani nel rispetto dei diritti umani; e a esercitare una pressione intra-europea affinché si torni ad una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia".

 

 

Diminuire la pressione migratoria, in vista dell'estate, rientra quindi in quella strategia di governabilità del fenomeno che ha radici ben radicate e che non si può cancellare con un colpo di spugna. E' per questo che sul fronte diplomatico, soprattutto da paesi come Libia e Tunisia, si sta cercando "una collaborazione più intensa ed efficace nel controllo delle loro frontiere marittime e terrestri e nel contrasto alle organizzazioni dei trafficanti". Draghi ha inoltre evidenziato che una "leva necessaria" nelle politiche di contenimento è il "rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale".