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Vittorio Feltri difende Antonio Ingroia: "Ubriaco? Chi se ne frega, che vergogna contro di lei"

di Maria Pezzi domenica 28 aprile 2019

2' di lettura

 Si narra che l' ex pm Ingroia, amico di Travaglio, si sia presentato ciucco fradicio all' aeroporto di Parigi con l' intento di tornare in Italia, pertanto le hostess lo avrebbero respinto con la seguente motivazione: non si può salire a bordo sbronzi. Può darsi che l' ex magistrato avesse alzato un po' troppo il gomito, chi può dirlo? Ma mettiamo che egli non fosse completamente sobrio. Chi se ne frega! Erano affari suoi. Mica doveva pilotare lui l' aereo; egli sarebbe stato un semplice passeggero, il quale per quanto alticcio non avrebbe potuto disturbare. Si sarebbe accasciato sul sedile e sarebbe giunto in patria senza infastidire i compagni di volo e il personale di servizio. Perché bloccarlo allo scalo francese quasi fosse un criminale, un pericolo pubblico? Quali danni avrebbe arrecato qualora fosse decollato? Non riesco a immaginare. Per approfondire leggi anche: Antonio Igroia ubriaco fradicio? Il caso Un uomo perbene come Ingroia, benché antipatico a molti, anche se fosse stato brillo sarebbe rimasto composto come quando sedeva in tribunale, senza dare in escandescenze. Indubbiamente colui che ha abusato di bevande alcoliche ha qualche deficit nella deambulazione, trascina la lingua mentre favella, eppure se non è un delinquente non lo diventa a causa di un bicchiere più del consentito. Al massimo si addormenta e all' atterraggio manco si ricorda quanto e perché abbia tracannato. Ho trovato di cattivo gusto, inoltre, che Ingroia sia stato trattato dai quotidiani, con fini sfottitori, quale persona di basso livello solo poiché, per motivi ignoti, ha ecceduto con le libagioni. Quasi che ciò costituisca reato. A chi non è capitato di esagerare talora con le bevande forti? Cosa vogliamo fare di lui? Linciarlo? Sputtanarlo? Mi sembrerebbe un' operazione vergognosa. Se egli anziché un ex magistrato fosse stato un ex geometra nessuno avrebbe avuto l' ardire di deplorarlo. Caro Ingroia, cin cin e che i suoi critici vadano a farsi fottere. di Vittorio Feltri

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