Tanti gli elementi ancora da definire nel delitto di Garlasco, cioè l'uccisione della 26enne Chiara Poggi nella villetta di famiglia il 13 agosto del 2007. Tra questi ci sono dei capelli senza nome trovati in uno degli ambienti-chiave dell’omicidio, il bagno della casa in cui si è consumato il delitto. L'elemento, come si legge sul Giorno, sarebbe emerso dalla relazione genetico-forense del perito Denise Albani per l’incidente probatorio di Pavia, dove si parla delle operazioni dello scorso 4 luglio, quando tutti i reperti sono stati ispezionati e sottoposti a prelievo.
Sul residuo di tappetino del bagno, in particolare, sarebbero state rinvenute "tre presunte formazioni pilifere", mentre un’altra formazione pilifera sarebbe rimasta sulla garza utilizzata come tampone orale nell’autopsia. Tuttavia, non è possibile andare oltre perché, all’osservazione con il microscopio elettronico, i reperti in questione "risultavano non possedere le caratteristiche idonee per la ricerca di Dna nucleare umano, pertanto non venivano sottoposte ad alcun accertamento biologico secondo Metodo interno accreditato". Nel lavandino del bagno, inoltre, sono stati individuati quattro capelli "lunghi neri". Questi ultimi, mai repertati e analizzati, sono stati attribuiti alla vittima. Le sarebbero stati recisi dalla violenza dei colpi inferti. Per i carabinieri di Milano, quei capelli sono di un colore "diametralmente opposto" a quelli di Alberto Stasi (che è biondo) e "dimostrano chiaramente che il lavandino non è mai stato pulito dal sangue. In caso contrario, i capelli sarebbero stati trascinati via". Si tratta di un passaggio fondamentale, dal momento che tra gli elementi contro Stasi ci sono proprio le due impronte impresse sul dispenser del sapone liquido, che secondo l'accusa sarebbero state lasciate dall’assassino, il quale si sarebbe lavato le mani e poi avrebbe ripulito il lavandino. Stasi, ex fidanzato della vittima, è stato condannato per l'omicidio.
In totale, sono 36 i capelli repertati sulla scena del crimine, un ciuffo in una pozza di sangue, altri 7 tra le dita della vittima. Sono lunghi tra i 2,5 e i 18 centimetri. Dall’unico frammento ancora provvisto di bulbo è stato possibile estrarre il Dna nucleare, che è stato attribuito a Chiara. Da altri 17 è stato estratto il Dna mitocondriale, anche questo ritenuto compatibile con la vittima. Oggi, nell'ambito delle nuove indagini che vedono al centro Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è emerso un altro capello lungo 3 centimetri. Un capello di cui si ignorava l’esistenza e che sarebbe stato individuato nel sacco azzurro della spazzatura di casa Poggi.