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Papa Francesco, complotto Vaticano: "È malato", "amico del regime". Conclave, pronti a tutto per farlo fuori

di Davide Locano domenica 14 aprile 2019

2' di lettura

Nei giorni del terremoto scatenato in Vaticano dagli scritti di Joseph Ratzinger, si torna anche a parlare del conclave che portò all'elezione del suo successore, Papa Francesco. Il favorito per il Soglio di Pietro all'epoca era il cardinale di Milano, Angelo Scola, allievo di Benedetto XVI, che al primo voto si fermò a 30 preferenze, non la quarantina che in moltissimi si aspettavano. E Bergoglio lo incalzava con 26 voti, ricorda La Stampa in un appassionante retroscena. L'altro indiziato per diventare Pontefice, il brasiliano Scherer e vescovo di San Paolo, si fermava a 4 voti. Cifre dalle quali si comprendeva come gli italiani fossero divisi sul loro connazionale. Leggi anche: Papa Francesco, la furia dopo le accuse di Ratzinger Su quei giorni è tornato Gerard O'Connell, vaticanista di America, autore di The election of Poe Francis: an inside account of the conclave that changed history, un appassionante volume di 270 pagine. O'Connell, dunque, ricostruisce voto per voto quanto accaduto: dopo ogni votazione, crescevano le quotazioni di Francesco, il vento soffiava sempre più verso Buenos Aires. E proprio a quel punto, quando il futuro Pontefice passò in vantaggio negli scrutini, si scatenò la controffensiva per fermare la sua ascesa. Troppo pericoloso, secondo il fronte conservatore: così, in Conclave, si diffuse la voce circa la sua malattia, la voce sul fatto che vivesse con un solo polmone. A quel punto Maradiaga e Santos Abril y Castellò hanno indagato direttamente, chiedendo lumi a Bergoglio, che negò. Il libro ricorda come "nel 1957, a circa 21 anni, si sottopose a un intervento chirurgico per rimuovere il lobo superiore del polmone destro dove aveva tre cisti, ma da allora il suo polmone ha funzionato senza problemi. Ma i tentativi di farlo fuori non finiscono qui: un porporato, parlando con Karl Lehmann, avvalorò l'ipotesi che Bergoglio avesse stretto un accordo con la dittatura militare argentina. Lehmann indagò sulla voce, per scoprire che era un'altra falsità. Fu questo, insomma, il contesto in cui Francesco fu eletto. Un contesto di veleno e sospetti, poi clamorosamente esplosi nel corso del suo pontificato, che come detto, dalla pubblicazione degli ultimi scritti di Ratzinger, è tornato ad essere clamorosamente sotto assedio.

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