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Atessa, il sindaco del Pd dedica una via a Sergio Marchionne

di Cristina Agostini domenica 5 agosto 2018

2' di lettura

 «Sì, vogliamo intitolargli una strada. Ci sono delle procedure da rispettare, la legge prevede che passi un congruo periodo di tempo, è vero, ma si possono fare eccezioni. Anche la Chiesa fa eccezioni». Figurarsi se le eccezioni non le può fare, di fronte a Sergio Marchionne, il Comune abruzzese di Atessa - poco più di 10mila anime in provincia di Chieti - ha pensato il sindaco, Giulio Borrelli. «Abbiamo la più importante zona industriale dell' Abruzzo e del centro Italia. Qui c' è la Sevel, un' eccellenza del gruppo Fca su cui Marchionne ha fatto importanti investimenti produttivi», ricorda il primo cittadino. Nello specifico, l' azienda automobilistica italo-francese nella valle del Sangro, tra i Comuni di Atessa e Paglieta, gestisce gestisce uno stabilimento attrezzato per tutti i passaggi dell' intero ciclo produttivo del Ducato: lastratura, verniciatura e montaggio. Si tratta della più grande struttura europea dedicata ai veicoli commerciali leggeri, con oltre 6mila dipendenti. E a farle spiccare il volo, come sottolinea Borrelli, è stato per l' appunto l' abruzzese - di Chieti - Marchionne, scomparso il 25 luglio scorso a Zurigo. Leggi anche: Perché Sergio Marchionne ha taciuto la sua malattia. La bomba di Libero: ecco la vera ragione del silenzio Il sindaco vuole intitolare al manager di Fca proprio la strada che conduce alla fabbrica. Quella fabbrica per la quale Marchionne, il 9 luglio 2013, annunciò investimenti per oltre 700 milioni di euro «nell' arco di cinque anni». Grazie a lui e al Ducato, riconoscono anche i sindacati di settore - ad esempio Nicola Manzi, segretario Uilm-Uil Chieti-Pescara - lo stabilimento abruzzese «da 4-5 anni è leader del mercato europeo», capace di «conquistare record su record». Il gesto di Borrelli, che segue la proposta lanciata da Vittorio Sgarbi per il Comune laziale di Sutri, è simbolico. Perché con questa mossa il sindaco di Atessa marca la distanza da quel mondo di sinistra che nei giorni dell' agonia di Marchionne non ha mancato di prendere le distanze, anche in modo ruvido, dal manager. Dalla prima pagina del Manifesto «E così Fiat», agli acidi commenti di alcune sigle sindacali. Cgil di Susanna Camusso in testa, che il giorno della morte del manager ricordò come Marchionne non avesse «saputo né voluto indirizzare l' azienda che guidava al dialogo e alla collaborazione con una parte importante dei lavoratori italiani». In Abruzzo, però, la pensano diversamente. A partire dal "progressista" Borrelli: ex direttore del Tg1 al tempo del governo di Romano Prodi, da sempre vicino al Pd e al centrosinistra, il giornalista è stato eletto sindaco della sua città natale l' 11 giugno 2017 alla guida di una coalizione formata da Pd, liste civiche e altre forze espressione della sinistra locale. di Tommaso Montesano

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