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Miliardi di euro dai Paesi islamici all'Europa: cosa c'è dietro il finanziamento delle moschee

di Giovanni Ruggiero domenica 27 agosto 2017

2' di lettura

Il fenomeno più evidente è l'immigrazione di massa che da anni sta riversando in Europa centinaia di migliaia di persone provenienti dai Paesi islamici. Ma ce n'è uno spesso più sotterraneo, ma che con molta più efficacia sta diffondendo non solo la cultura, ma anche gli interessi delle grandi potenze fedeli al Corano. È il fiume di denaro che sta portando miliardi di petroldollari con investimenti importanti nel mondo del calcio, nel lusso, negli immobili, le compagnie aeree e le strutture ricettive più esclusive. Difficile forse impossibile individuare ogni singolo investimento. Ma come riporta Il Giorno, sono ben noti i soggetti che il denaro lo stanno piazzando in mezza Europa, per esempio con la costruzione e la ristrutturazione di moschee in Italia, Svizzera, Francia, Germania e Albania. Tra i principali c'è il Qatar e il suo braccio operativo, la Qatar Charity Foundation, una Ong governativa particolarmente ricca. I più la ricorderanno per la ricostruzione in tempi record della moschea di Mirandola, dopo il terremoto vicino Modena. Il capo della Ong qatariota, Hamad Bin Nasser Al Thani si era fatto fotografare sorridente mentre tagliava il nastro del centro islamico ricostruito, là vicino c'era la chiesa ancora da rimettere in piedi. Al Thani di nastri ne ha tagliati tanti in Italia, finché l'Ucoii ha sostanzialmente ammesso l'esistenza di un vero e proprio piano di finanziamento massiccio per la costruzione di centri islamici nella Penisola: circa 25 milioni di euro in tre anni, per 43 centri previsti. Senza contare il progetto di costruire la più grande moschea spagnola a Barcellona. In Tagikistan l'idea è di distribuire almeno 400 milioni di euro per islamizzare del tutto l'ex stato sovietico con le più grandi moschee dell'area. Oltre che dal Qatar, il denaro arriva anche dal Kuwait diretto ad esempio in Albania. Uscito dalla morsa del comunismo, il Paese delle due aquile era riuscito a mantenere le distanze tra esecutivo e religioni. Quella laicità si sta lentamente sgretolando a causa del continuo foraggiamento dei centri islamici, sempre più capaci di fare da catalizzatori di voti. Non da meno è la Lega musulmana mondiale, vicina all'Arabia Saudita, già attiva con finanziamenti in Italia, Svizzera e Francia. 

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