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Ivrea, la denuncia choc della professoressa del liceo: "Nelle scuole, ormoni ai bambini per farli diventare omosessuali"

di laura vezzo domenica 9 novembre 2014

2' di lettura

Cristina Zaccanti, professoressa di italiano e storia al liceo Botta di Ivrea, ha scritto un articolo dal titolo "Il fenomeno gender" sulla rubrica "L'angolo della riflessione" del bollettino parrocchiale di Rivarolo Canavese. Un documento che ha sollevato non poche polemiche, visto che si lascia andare a dischiarazioni di un certo peso. L'articolo - "L'ONU e l'OMS (Organizzazione Mondaile Sanità) a partire dagli anni '90 promuovono, tramite associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), l'imposizione dell'ideologia del gender";questo il primo dei molti punti che dovrebbero sostenere la tesi della Zaccanti, secondo cui "il fenomeno gender sia volto a favorire un cambiamento antropologico e culturale, con pesanti conseguenze in ambito economico e politico". La docente, membro delle Sentinelle in Piedi, movimento impegnato in difesa della famiglia tradizionale, a La Stampa si definisce serena: "Ho fatto delle ricerche e ho scritto il mio articolo sulla scorta di documenti che posso trovare in qualsiasi momento"; in merito alle fantomatiche ricerche, la professoressa nel suo articolo scrive con certezza: "In Inghilterra, ma anche in alcune scuole italiane, si somministrano ormoni affinché, venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere. All'insaputa delle famiglie, il bambino viene orientato all'omosessualità". E ancora: "La pedofilia mescolata all'omosessualità è presentata come una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere, e persino come metodo pedagogico ammesso dall'Onu". In merito a queste choccanti affermazioni, Cristina Zaccanti dice: "In Australia è così. Se mi dimostreranno che ho fatto affermazioni azzardate, chiederò scusa, vorrà dire che sono stata ingannata. Ho solo il fatto il punto sulla questone gender: non mi permetto di giudicare gli omosessuali, tra i quali ho molti amici". Le reazioni - Il testo è stato benedetto dal parroco di Rivarolo Canavese, don Raffaele Roffino, che giustifica: "Non rappresenta opinione mie nè della diocesi, però stimola la riflessione su un tema sul quale ci sono opinioni diverse". Opposta la rezione del Coordinamento Torino Pride, che ha ribattezzato la rubrica della Zaccanti da "L'angolo della riflessione" a "L'angolo della mistificaizone e della falsità"; il responsabile, Alessandro Battaglia ha commentato: "Le perle sono ad ogni riga, orripilanti".

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