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Il bluff dei braccialetti elettronici: sono già finiti

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 6 luglio 2014

2' di lettura

Sono finiti. I 2000 braccialetti elettronici per il controllo a distanza dei detenuti sono stati tutti usati e procurarne altri non sarà possibile per almeno un anno. Sta scritto, rivela il Corriere della Sera, in una lettera del 19 giugno con cui il capo della Polizia chiede che "il ministero dell'Interno giunga a una nuova convenzione che ne amplii la disponibilità". Eppure, fa notare Luigi Ferrarella, era di qualche settimana prima (24 maggio) la circolare del Ministero della Giustizia ai magistrati in cui si auspicava "un uso più esteso dei braccialetti elettronici". Sta di fatto che d'ora in poi le persone poste ai domiciliari dai giudici non saranno più controllate elettronicamente, ma solo monitorate dalle forze dell'ordine casa per casa, oppure ci si attrezzerà per il riciclo, ovvero si aspetterà che una persona finisca gli arresti domiciliari con il braccialetto e si corre a prenotarlo per dirittorarlo subito su un altro detenuto. Del resto, scrive Pansa, "l'ipotesi di ampliare il numero dei dispositivi previsti in Convenzione non appare percorribile" perché questo contratto, "è stato dichiarato inefficace dal Consiglio di Stato che ne ha prorogato la validità fino al 31 dicembre 2014". Il costo del contratto con la Telecom sostenuto dal Ministero della Giustizia è di 11 milioni di euro l'anno. Ma già ne sono stati spesi 80 milioni dall'esordio nel 2001 tanto da produrre poi, spiega Ferrarella, sino al 2003 (quando in utilizzo ve ne erano solo 55 in 8 uffici giudiziari) "una reiterata spesa antieconomica e inefficace" per dirla con le parole della Corte dei Conti. Il 17 dicembre il governo Renzi puntò di nuovo su questo strumento con un contratto discusso e travagliato con Telecom da 11 milioni l'anno per soli 2000 braccialetti. Per il futuro? Il ministero dell'Interno interpellato dal Corsera promette di aver avviato "iniziative volte alla definizione di un Capitolato tecnico da portare a base di una gara per il nuovo servizio di braccialetto elettronico, ma i tempi necessari allo svolgimento della procedura non consentiranno l'attivazione del servizio prima di aprile-marzo del prossimo anno".

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