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Roma, l'anagrafe trascrive l'atto di nascita di un bimbo con due mamme

di Nicoletta Orlandi Posti domenica 8 febbraio 2015

2' di lettura

"Roma Capitale ha modificato la propria prassi amministrativa garantendo d’ora in poi le trascrizioni dei certificati stranieri riportanti due genitori dello stesso sesso". Ad annunciare la clomorosa novità dell'anagrafe capitolina Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti e Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani, consigliere comunale di Roma Capitale, che per settimane ha seguito la questione aiutando Alexander Schuster, il legale della coppia, che collabora da tempo con l’Associazione Radicale Certi Diritti e con Famiglie Arcobaleno. "Roma ha finalmente trascritto l’atto di nascita di un bambino con due genitori dello stesso sesso, due mamme in questo caso", ha detto Riccardo Magi che è anche consigliere comunale capitolino. "Era da tempo che auspicavamo una posizione chiara e con atti concreti in questo senso. Trascrivere le nascite di bambini di coppie omosessuali, che hanno contratto matrimonio in altri paesi, come figli di entrambi è un atto che garantisce il principio di tutela della genitorialità contenuta nella Costituzione italiana e nelle normative europee". Interesse dei minori - Solo poche settimane fa la Corte d’Appello di Torino aveva emesso un’ordinanza in cui si chiedeva agli uffici dello stato civile della città di provvedere, nell’interesse del figlio minore di due donne divorziate, alla trascrizione dell’atto di nascita. "Registro delle unioni civili e trascrizione dell’atto di nascita: in pochi giorni", puntualizza Yuri Guaiana, "Roma ha messo a segno due colpi che le valgono il titolo indiscusso di capitale dei diritti". "L’aspetto più importante di questa decisione", fa notare, "è che avviene per iniziativa dell’amministrazione comunale e non in esecuzione di un provvedimento giudiziale: a differenza del Comune di Torino che ha dato esecuzione a una sentenza che vale solo per il caso specifico, Roma Capitale ha modificato la propria prassi amministrativa garantendo d’ora in poi le trascrizioni dei certificati stranieri riportanti due genitori dello stesso sesso". "È importante rilevare", continua il segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, "che, a differenza di quanto avvenuto con la trascrizione dei matrimoni fra due persone dello stesso genere nel mese di ottobre 2014, in questo caso l’atto è stato compiuto direttamente all’amministrazione comunale e non dal sindaco Ignazio Marino. Quello del Comune di Roma è un atto politico serio e di grande coraggio che surclassa un Parlamento fermo al 1975 in materia di Diritto di Famiglia".  "Adesso", concludono i due radicali, "si provveda subito a livello nazionale con una buona legge che riconosca a tutte le forme familiari gli stessi diritti e doveri e una pluralità di istituti tra i quali tutti possano scegliere liberamente per organizzare la propria vita affettiva".

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