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Il super boss Antonio Iovine si pente, i suoi segreti potrebbero aprire una breccia nel clan dei Casalesi

di silvia belfanti domenica 25 maggio 2014

2' di lettura

"Il pentimento di Antonio Iovine, 'o ninno, potrebbe cambiare la storia del nostro Paese. [...] La decisione di Iovine, cambierà per sempre la conoscenza delle verità su imprenditoria e criminalità organizzata non solo in Campania, non solo in Italia. La terra trema per una grossa parte dell'imprenditoria, della politica e per interi comparti delle istituzioni." Queste sono le parole che lo scrittore Roberto Saviano ha affidato al suo profilo Facebook, quando è stata resa nota la notizia del pentimento del boss Antonio Iovine, al vertice di un gruppo dei Casalesi. Chi è Antonio Iovine - Il soprannome 'o ninno, il piccolino, è riferito al fatto che il suo primo arresto avvenne in età molto giovane, ma soprattutto perchè l'età e 14 anni di latitanza non sembra aver indurito e invecchiato il suo volto. Inserito dal 1996 nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia e dal 1999 cercato in ambito internazionale, Iovine era stato catturato dalla polizia guidata da Vittorio Pisani, allora capo della Squadra Mobile di Napoli, che poi porrà fine anche alla latitanza dell'altro boss Michele Zagaria, il 17 dicembre 2010 a Casal di principe. Dal giorno dell'arresto, Iovine si trova al regime del 41 bis nel carcere di Badu ’e Carros (Nuoro), dove sta scontando una condanna all'ergastolo per associazione a delinquere di stampo mafioso e omicidio. Le reazioni della politica - "Se confermato, è un fatto positivo che si aprano brecce all'interno dei clan camorristici e ci sia una collaborazione con la giustizia". Queste sono le parole con cui il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato la notizia del pentimento del boss e della sua volontà di collaborare con la giustizia. L'ex pm ha ricordato che "i colpi più ferali alle organizzazioni mafiose sono venuti anche grazie alla collaborazione dei pentiti. Vuol dire che il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine premia". Anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha espresso un parere positivo, commentando così la notizia: "I pentimenti sinceri hanno giovato al contrasto a Cosa Nostra e alla ’Ndrangheta. Lo abbiamo scoperto grazie a magistrati come Falcone e sono stati dati colpi decisivi. Se la stessa cosa avverrà con la camorra si potrebbero aprire scenari interessanti e potremmo anche arrivare alla sua sconfitta".

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