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Il fisco ci spreme e poi spende13 milioni per farsi la reggia

Polemiche, in era di austerity, per la nuova sede dell'Agenzia delle entrate di Ferrara realizzata all'interno di un ex convento
di Filippo Manvuller domenica 16 giugno 2013

3' di lettura

A Ferrara il fisco si fa la reggia. Ci sono voluti cinque anni, ma alla fine il progetto è pronto a partire: quasi 14 milioni di euro per ristrutturare l’ex convento di San Benedetto di via Porta Po, un palazzo quattrocentesco che l’Agenzia delle Entrate si vuole ritagliare su misura dopo averlo acquisito dal Demanio nel 2008. Settemila e trecento metri quadrati - le dimensioni di un centro commerciale - che verranno interamente restaurati a spese dei contribuenti, con tanto di conferenza stampa dedicata e annuncio in pompa magna di sindaco (Tiziano Tagliani) e assessore (Roberta Fusari). Nel cuore della città estense l’agenzia tributaria insedierà - termine lavori previsto per il 2016 - «un centro di formazione per le attività di incontro con le istituzioni nazionali e internazionali» e, ovviamente, per «attività interne di particolare rilievo». Insomma: una sede sontuosa per vedere gente e fare cose.  L’appalto - bandito in questi giorni - sarà assegnato entro fine luglio. L’importo esatto dell’intervento è di 13milioni e 660 mila euro, da destinare a progettazione esecutiva, lavori di restauro e risanamento conservativo. Se tutto andrà bene, il cantiere partirà entro l’anno. Il sito del Comune esibisce fieramente i risultati di questo lungo percorso, nato con l’amministrazione Sateriale e orgogliosamente condotto in porto sotto l’egida dell’attuale esecutivo comunale.   Gli 007 del fisco dovranno aspettare ancora tre anni prima di poter passeggiare nei chiostri interni, sedersi nelle secolari aule studio, partecipare a incontri e dibattiti nella nuova sala convegni con un avveniristico soffitto di lame intrecciate. Se poi desiderassero ulteriore relax, potranno sempre godersi una lettura nella nuova biblioteca o gustarsi un pranzo in mensa o, ancora, un sonnellino nella neonata foresteria. Le stanze disponibili sono 28.  Il tutto in un’atmosfera evocativa e carica di storia, tra finiture prestigiose, arredi di design e soluzioni scenografiche. Vedere per credere. I rendering 3D sono on line (www.cronacacomune.it).  Un’attesa lunga, ma che sarà premiata. E che in questi anni non è certo stata esente da costi, tra incarichi di consulenza per «l’effettuazione di ricerche d’archivio e ricostruzione storica» del complesso monumentale, progettazioni (in carico alla stessa Agenzia delle Entrate e al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche), incartamenti per ottenere il via libera dalla Soprintendenza. L’area era abbandonata a se stessa, qualcuno obietterà. Il fatto è che rinascerà non più come ex convento San Benedetto a disposizione della città, ma come polo formativo dell’Agenzia delle Entrate, che si è così rifatta il trucco a spese dei contribuenti.  È vero che parte della struttura sarà aperta al pubblico: ma solo uno dei due chiostri, come precisato ieri dall’assessore Fusari, l’altro sarà riservato ai professionisti della riscossione.  Il tutto nel nome di un legame storico tra città e fisco. Basti dire che nel 2010 Equitalia Emilia Nord rilevò un intero maxistabile Eridania, a due passi dalla stazione, per farne la propria sede. Anni addietro era stato lo stesso Romano Prodi a inaugurare la palazzina. Per sindaco e assessore l’investimento monumentale è «un’opportunità importante che porterà un gran numero di persone provenienti da tutta Italia a frequentare la nostra città». Comitive di turisti per far visita all’Agenzia delle Entrate. Sarà.

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