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Berlusconi, chiesto legittimo impedimento a processo diritti tv. Napoli, pm chiederanno rinvio a giudizio

Weekend di fuoco sul fronte giustizia: sabato altra udienza a Milano. Caso De Gregorio: Piscitelli e Woodcock tornano alla carica. Obiettivo: Silvio alla sbarra, subito
di Giulio Bucchi domenica 24 marzo 2013

2' di lettura

  Da Milano a Napoli, non c'è pace per Silvio Berlusconi. Dimesso dal San Raffaele per l'uveite che l'ha colpito 10 giorni fa, il Cavaliere torna al centro dei processi e delle indagini dei magistrati. A Milano, sabato è in programma una nuova udienza sui diritti tv. La difesa dell'ex premier ha presentato nuovamente richiesta di legittimo impedimento a causa della riunione del comitato del presidenza del Pdl che vedrà impegnati, oltre allo stesso Berlusconi, anche i suoi avvocati Niccolò Ghedini e Piero   Longo. Sulla richiesta di rinviare l'udienza deciderà il collegio della Corte d'Appello di Milano presieduto da Alessandra Galli. Pm all'assalto a Napoli - A Napoli, invece, il fronte caldo è quello dell'inchiesta che vede accusato il Cav di corruzione per aver "comprato"  l'ex senatore Idv Sergio De Gregorio, causando nel 2008 la caduta del governo Prodi. L'accusa a Berlusconi è di aver versato a De Gregorio 3 milioni di euro. Il giudice per le indagini preliminari Marina Cimma pochi giorni fa ha negato il giudizio immediato, ma i pm che coordinano l'indagine Vincenzo Piscitelli, Alessandro Milita e John Henry Woodcock non mollano: giovedì hanno comunicato a Berlusconi, De Gregorio e all'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola (che sarebbe stato l'intermediario) la notifica di chiusura delle indagini e ora chiederanno per tutti e tre il rinvio a giudizio, convinti di poter dimostrare la fondatezza della loro accusa. Questo nonostante il gip Cimma avesse motivato il suo rifiuto di concedere il giudizio immediato perché a suo avviso non c'era l'evidenza della prova del presunto scambio illecito tra Berlusconi e De Gregorio. La parola d'ordine, tra i pm napoletani, è una sola: fare presto e andare a processo il prima possibile.  

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