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"Non lo vogliamo, è della Lega":la sinistra caccia il preside

La storia da una scuola superiore di Vercelli. Gli insegnanti si mobilitano contro il professore: "Troppo vicino al Carroccio". E così viene silurato
di Andrea Tempestini domenica 28 luglio 2013

3' di lettura

Quel leghista non può fare il preside. Quattro insegnanti di un istituto di Vercelli hanno scritto al provveditore per scongiurare l’arrivo di un nuovo dirigente scolastico, Silvano Gardinale, che ha la tessera del Carroccio da una decina di anni. La missiva è stata spedita poco più di un mese fa, ma giusto l’altro giorno sono state decise le nomine. E nella scuola «anti-Lega» andrà un’altra persona. L’istituto in questione è l’Agrario Ferraris. Gli insegnanti che hanno scritto al provveditore Antonio Catania e all’Ufficio scolastico regionale del Piemonte si sentivano «minacciati» dal possibile arrivo di Gardinale perché «si è distinto per i suoi atti di razzismo, di abuso di potere e di mobbing nei confronti dei docenti, degli allievi e delle loro famiglie». In più, hanno continuato, un soggetto come lui va tenuto lontano da «un istituto in cui sono presenti prodotti eno-gastronomici e molti allievi in situazioni di rischio sociale».  Gardinale s’è rivolto ai carabinieri e oggi vedrà il suo avvocato. Vuole trascinare i professori in tribunale, mentre il consigliere regionale Paolo Tiramani (Lega) ha presentato un’interrogazione per sapere, tra le altre cose, se la missiva ha avuto un peso nella scelta di non mandare Gardinale nella scuola in questione. Il diretto interessato è nero: «Da Torino mi avevano offerto un’altra scuola di Vercelli, un liceo prestigioso, ma a questo punto resto dove sono. Dopo aver visto la lettera avevo chiesto un incontro al provveditore per essere tutelato, ma le cose sono andate diversamente».  La ricerca Leri Libero ha cercato il dottor Catania ma non siamo riusciti a rintracciarlo. La stessa cosa è successa per la scuola: nel pomeriggio il telefono suonava a vuoto. «Non mi vogliono perché li faccio lavorare» tuona Gardinale. Nel 2009 era finito sui giornali per aver accettato in dono decine di crocifissi. Li aveva messi nelle aule. «Per me, il prossimo sarà il ventesimo anno da preside» spiega Gardinale. «Al mio posto, all’Agrario, hanno mandato un’altra persona che è diventata di ruolo solo tre o quattro anni fa e viene da Verbania. Non ce l’ho con chi è stato scelto, però al Ferraris sarei andato volentieri. Anche perché a due anni dalla pensione avrei guadagnato circa 200 euro in più...». Dei quattro che hanno firmato la lettera, ne sarebbero stati individuati solo due perché gli autografi sono quasi illeggibili. «Ma io non conosco nessuno di quella scuola!» sbotta Gardinale. «È discriminazione politica» rilancia il consigliere Tiramani. Il preside ha poi deciso di restare dov’è, in una scuola di Borgosesia, l’Ipsia, dove ha avuto dei problemi per un insegnante che s’era ammalato di tubercolosi. La faccenda approderà anche in Parlamento, perché il deputato leghista di quella zona - il vulcanico Gianluca Buonanno - ha annunciato un’interrogazione visto che «la sinistra si sente maggioranza nelle scuole e vuole comandare. Ci sono professori che entrano in classe con giornali che non sono certo Libero e dicono peste e corna anche del sottoscritto».  «Lobby sodomita» All’inizio di luglio, Buonanno aveva scatenato un putiferio per aver cambiato il nome di Sinistra ecologia e libertà in Sodomia e libertà. Oggi insiste. «È la lobby dei sodomiti che non vuole i leghisti. Sono come il Pd. Democratici di nome ma non di fatto». di Matteo Pandini @Padanians

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