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Pestaggio Piero Longo, spunta la terza persona: una 31enne che lo conosceva, mistero sul movente

domenica 4 ottobre 2020

2' di lettura

Proseguono le indagini sulla misteriosa aggressione subita da Piero Longo fuori dalla sua abitazione a Padova. Per il pestaggio dell ex parlamentare di Forza Italia e avvocato di Silvio Berlusconi sono stati convalidati i fermi di un uomo e una donna che lo avrebbero aggredito. Ma ancora non è chiaro il movente: perché Longo, 76 anni, è stato aggredito nell'androne della sua casa, in pieno centro, dopo aver risposto al citofono? I due aggressori fermati hanno 47 anni lei e 49 lui. Ma si scopre che c'era anche un palo, una terza donna. E, secondo quanto riporta Il Giorno, potrebbe esserci un legame tra l'avvocato e la ragazza rimasta fuori dall'androne: dopo la laurea, il presunto palo dell'aggressione, avrebbe infatti frequentato per un certo periodo lo studio legale di Piero Longo.

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Come detto, nel frattempo, il gip di Padova ha convalidato il fermo degli aggressori: Luca Zanon, trentino e maestro di sci, e Silvia Maran, commercialista con uno studio. Non i profili degli aggressori abituali ma sarebbero stati loro a pestare Longo la sera del 30 settembre. Sono accusati di lesioni aggravate e rapina. Ed è proprio nel corso di un interrogatorio che i due hanno rivelato di essere andati a casa di Piero Longo assieme a una terza persona, una ragazza di 31 anni, conoscente dell'avvocato: quest'ultima voleva "parlare" con l'avvocato e loro avrebbero fatto da mediatori. Pestandolo. I due hanno sostenuto di aver aggredito il legale perché si erano spaventati a causa della pistola, legalmente detenuta, che Longo teneva in mano. Nel tentativo di strappargli l'arma, lo avrebbero colpito al volto. Longo, per scacciarli, avrebbe esploso tre colpi in aria. E il giallo continua: qual è il movente?

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