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Nizza, le procure di Bari e Palermo indagano sul killer: quel terrificante sospetto sul fanatico

sabato 31 ottobre 2020

2' di lettura

La procura di Bari ha aperto un fascicolo per associazione terroristica su Brahim Aoussaoui - il tunisino 21enne che giovedì mattina ha ammazzato a coltellate due donne e il sacrestano della basilica di Notre Dame a Nizza. Gli investigatori italiani e francesi stanno ricostruendo i movimenti del giovane; sbarcato a Lampedusa con altri 20 connazionali il 20 settembre, è stato identificato, sottoposto a tampone e trasferito sulla nave Rhapsody per la quarantena, come previsto dai protocolli sanitari. 

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano Il Giorno  durante il periodo di sorveglianza a Bari in cui Brahim è stato anche sottoposto a tampone con risultato negativo, po l'8 ottobre viene trasferito in un centro migranti ma non essendo segnalate note penali a suo carico il prefetto di Bari emette un decreto di respingimento con l'ordine di lasciare entro 7 giorni il territorio italiano e rientrare in patria.

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Ma dopo Lampedusa e Bari, Brahim Aoussaoui fa una terza tappa in Italia, a Palermo. In Sicilia, hanno infatti ricostruito gli investigatori e gli 007, è andato a trovare un conoscente, che si è preso cura di lui e lo ha ospitato. Per 15 giorni, ha raccontato l'uomo, il 21enne non ha avuto alcun atteggiamento particolare né ha destato sospetti. "Se era partito con idee violente - sottolineano ancora le fonti - avrebbe potuto colpire tranquillamente in Italia". 

Sul suo soggiorno in Sicilia il procuratore Francesco Lo Voi e l'aggiunto Marzia Sabella hanno aperto un fascicolo, che segue quello aperto a Bari per associazione terroristica: sono stati sentiti oltre all'uomo anche alcuni testimoni per ricostruire le sue frequentazioni e sono stati acquisiti i tabulati telefonici. Due settimane dopo l'arrivo a Palermo, il 25 ottobre, Aoussaoui ha lasciato la Sicilia per andare in Francia. L'ipotesi investigativa è che abbia attraversato il confine a Ventimiglia e su questo si stanno cercando riscontri, così come si stanno sentendo tutte le persone con cui il giovane ha avuto contatti a bordo della Rhapsody, per capire se possa aver fatto trapelare qualche elemento utile per le indagini o per ricostruire gli eventuali contatti avuti in Italia. Chi è già stato sentito ha infatti raccontato che il giovane passava moltissimo tempo al telefono.

L'altro punto su cui si stanno concentrando antiterrorismo e intelligence sono i 23 compagni di viaggio con cui Aoussaoui ha fatto la traversata dalla Tunisia all'Italia e in particolare su un soggetto che è stato segnalato nelle ultime ore dalle autorità tunisine. 

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