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Ciro Grillo, il capo del tribunale di Tempio Pausania "indagato per molestie sessuali": la denuncia della collega

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Non c'è soltanto il presunto stupro di cui sono accusati Ciro Grillo e i suoi tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria a far tremare il palazzo di giustizia di Tempio Pausania. Della vicenda stanno continuando a emergere ogni giorno nuovi dettagli, nonostante il processo non sia ancora nemmeno iniziato. Nei corridoi del tribunale sardo tuttavia, si respira una certa tensione. Non tanto per il caso di Grillo Jr., quanto per chi  su questo caso dovrà prendere una decisione. Il Giornale riporta che, tra un'importante giudice del tribunale e il presidente Giuseppe Magliulo, da tempo sarebbe in corso una battaglia giudiziaria, di cui si starebbe occupando sia la Procura di Roma, sia il Consiglio superiore della Magistratura.

 

 

Il caso era prima stato affidato al sostituto Pg che segue le procedure disciplinari in funzione di accusa Mario Fresa, per poi essere assegnato a una donna. Non si tratterebbe però di una semplice divergenza tra il presidente e la sua giudice, come può accadere in un ufficio giudiziario. L'accusa rivolta a Magliulo da parte di un giudice donna è ben più pesante: molestie sessuali. L'indagine è in uno stato avanzato e non è escluso che già nei prossimi giorni possa arrivare all'indagato un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Le responsabilità di Magliulo potranno emergere solo da un eventuale procedimento, a meno che il pm non opti per l'archiviazione del caso.

 

 

Ad ogni modo, risulta strano che una vicenda così delicata come quella che vede coinvolti Ciro Grillo e i sui amici, venga affidata a un magistrato sul quale pende l'accusa di molestie sessuali nei confronti di una donna. A complicare ulteriormente il processo è stata una dichiarazione di Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, che ha raccontato al procuratore Gregorio Capasso e al pm Laura Andrea Bassani che, nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, i ragazzi non sarebbero stati a casa di Beppe Grillo, bensì in una dependance messa a disposizione da un'amica, poco lontano da casa Grillo.

La versione di Parvin Tadjik scagionerebbe quindi i giovani dalle accuse di stupro: "I ragazzi erano tutti tranquilli, avevano conosciuto due ragazze che si erano fermate da loro perché non se la sentivano di rientrare a Porto Pollo e che avevano fatto una spaghettata insieme". Nessuno della servitù, nè la notte stessa nè al mattino successivo, si sarebbe accorto di niente, tranne per un piccolo particolare: "Mangiavamo insieme tutti i giorni alle 14, ma quel giorno sono arrivati alle 15. Per questo ho chiesto spiegazioni e mi dissero di aver fatto tardi per aver accompagnato le due ragazze ad Arzachena". 

 

 

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