L'inchiesta si allarga

Ravanusa, "solo 5 giorni prima". La drammatica verità sull'ecatombe: ci hanno mentito per un giorno intero?

Solo cinque giorni prima della strage di Ravanusa erano stati fatti dei controlli di manutenzione alla rete di metano. Pare inoltre, come riporta il Corriere della Sera, che da giorni i residenti si lamentassero di una forte puzza di gas in strada. Quell'intervento, però, non aveva evidenziato nessun problema particolare. È quanto hanno accertato i carabinieri, come riporta RaiNews24. Adesso, quindi, bisognerà verificare che chi abbia effettuato concretamente il controllo lo abbia fatto in modo corretto. 

 

 

 

La conferma è arrivata dal comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, Vittorio Stingo, il quale ha detto che l'impianto di distribuzione del metano lì "è frequentemente sottoposto a controllo in quanto vetusto e lo è stato anche cinque giorni fa". Poi ha aggiunto: "Dovremo valutare la modalità di questo controllo", ma "non ci risultano segnalazioni recenti relative a presunte perdite di gas, né a noi, né alla società che gestisce l'impianto". Nelle prossime ore, quindi, gli investigatori capiranno chi ha eseguito quella manutenzione ordinaria per conto di Italgas.

Per quanto riguarda le cause che hanno provocato l'accumulo di gas nel sottosuolo, invece, il colonnello ha dichiarato: "Potrebbe essere stata una frana, questa è una zona con una elevata fragilità idrogeologica, ma non è escluso neanche che ci possa essere una cavità sotterranea naturale. Non lo sappiamo ancora, lo potremo verificare quando saranno rimosse le macerie". Nel frattempo l'ultimo bilancio è di sette morti e due dispersi. Le uniche sopravvissute all'esplosione sono due donne: Giuseppina Montana e Rosa Carmina, estratte dalle macerie sabato sera.