"Noi ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia". Accolgono così i legali di Alberto Stasi la decisione del gip di acquisire anche i Dna di altre dieci persone. "Oggi è una tappa importante ma ce ne saranno altre, anche d'indagine. Noi vogliamo osservare questa inchiesta ancora per molto tempo. L'ipotesi di una revisione in caso di novità per noi è al momento in secondo piano", ha commentato l'avvocato Antonio De Rensis, entrando in Procura a Pavia.
"Vedo che gli inquirenti hanno grande determinazione - ha aggiunto -. Noi ci aspettiamo che questa indagine possa riscrivere questa storia". L'elenco delle persone di cui verrà analizzato il materiale genetico sono le gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi, di Marco Panzarasa, amico di Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e Andrea Sempio, oltre a quelli del medico legale, di tre investigatori e di soccorritori della prima inchiesta. L'estensione dei prelievi a queste persone, tutte non indagate, servirà alle comparazioni con le tracce che saranno estratte, sempre se definite comparabili.
A questo lavoreranno i periti incaricati, entrambi della Polizia scientifica di Milano: il commissario capo Denise Albani e il sovrintendente tecnico, Domenico Marchigiani. Eppure per Massimo Lovati, avvocato del nuovo indagato Andrea Sempio, "siamo confusi, è un'indagine confusa dall'origine, già dalla prospettazione dell'accusa è confusa. Accusa confusa, fa anche rima".