Decisione politica

Mascherine, Roberto Speranza perde su tutta la linea: chi lo ha infilzato nel governo

Il governo cambia idea: la mascherina per gli esami di stato non sarà più obbligatoria, ma soltanto “raccomandata”. È quanto emerge dall’incontro odierno tra Patrizio Bianchi e Roberto Speranza, rispettivamente ministri di Istruzione e Salute. La decisione verrà ratificata nel corso del prossimo Consiglio dei ministri, dopodiché seguirà la circolare esplicativa destinata alle scuole.

 

 

Tra le prime reazioni quella soddisfatta del sottosegretario Rossano Sasso: “Le ripetute rimostranze da parte della Lega e della comunità scolastica hanno finalmente convinto chi di dovere a imboccare la strada della ragionevolezza e del buon senso”. Tra le righe è chiara la stoccata al ministro Speranza, che era contrario alla rimozione dell’obbligo sulle mascherine. “Si è impegnato tanto, troppo tempo - ha aggiunto Sasso - per accorgersi che si stava penalizzando per l’ennesima volta il mondo della scuola, mentre in tutti gli altri settori le restrizioni erano ormai cadute. Meglio tardi che mai”.

 

 

Prima dell’incontro risolutivo tra Bianchi e Speranza, il consulente di quest’ultimo, Walter Ricciardi, si era espresso a favore dell’obbligo: “In questa fase della pandemia le mascherina in luoghi chiusi restano ancora indispensabili a fronte di un virus, tutt’ora circolante, che è probabilmente uno dei patogeni più contagiosi della Terra. Sul fronte della scienza c’è quindi la forte raccomandazione di usarla negli spazi chiusi, come chiaramente a scuola e quindi all’esame di maturità”. La decisione è però stata presa dalla politica, non dalla scienza: di conseguenza le mascherine saranno soltanto raccomandate.