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Mestre, malore dell'autista? "Nessun risarcimento": verso la guerra legale

venerdì 6 ottobre 2023

2' di lettura

Adesso siamo ancora nella fase dello sconcerto e della commozione, ma tra qualche tempo la tragedia di Mestre potrebbe diventare terreno di scontro legale. Il principale nodo da sciogliere è ovviamente legato alla dinamica dell’incidente, con il pullman che è precipitato dal cavalcavia provocando 21 morti e 15 feriti. L’autista potrebbe aver avuto un malore o sbaglio una manovra, ma è presto per stabilirlo: tutte le ipotesi sono in piedi e la speranza degli inquirenti è che i risultati dell’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l’uomo alla guida del pullman, possano indirizzare le indagini. 

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L’aspetto più antipatico di tutta la vicenda è che i parenti delle vittime e i feriti che si trovano ancora in ospedale, alcuni in condizioni gravi, potrebbero non aver diritto a un risarcimento. È tutto legato al guardrail e all’autopsia dell’autista. Per quanto riguarda il guardrail, spetterà agli inquirenti dimostrare un’eventuale responsabilità del Comune di Venezia, che però è gestore di quella strada senza averla costruita, dato che le è stata affidata una quindicina di anni fa dall’Anas: eventualmente l’assicurazione dell’ente potrebbe doversi occupare dei risarcimenti, anche se ha un massimale per singolo sinistro di 10 milioni di euro, una cifra che potrebbe non bastare. 

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Nessun risarcimento, invece, se dovesse prevalere il “caso fortuito” del malore del conducente, che escluderebbe una negligenza sua o un guasto del pullman. Se dovesse emergere che l’autista è stato colpito da qualcosa che gli ha impedito di evitare la tragedia, allora l’assicurazione potrebbe essere esonerata dal pagamento dei danni ai parenti delle vittime e ai feriti. Insomma, a seconda dei risvolti delle indagini, la questione dei risarcimenti rischia di diventare parecchio antipatica, oltre che a tutti gli effetti terreno di scontro legale. 

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