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Elena Cecchettin, il messaggio "alle persone che mi vogliono male"

"Abbracciatevi anche per me". È il messaggio straziante che Elena, sorella di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa veneziana di 22 uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, rintracciato e arrestato in Germania, ha scritto in un post pubblicato sul suo profilo Instagram. Dove si vedono due immagini in bianco e nero della vittima con la sua mamma, una in cui è una bambina e una più recente, scattata prima della morte della donna. Monica Camerotto, infatti, la mamma di Giulia, Elena e di D. (è ancora minorenne) è mancata nel 2022 a causa di un tumore.

"Alle persone che mi stanno dimostrando affetto e vicinanza, vi voglio bene - ha scritto ancora Elena Cecchettin nelle sue Instagram stories -. Fatico a rispondere a tutti ma ho letto ogni singola parola e vi apprezzo tantissimo". E ancora ha aggiunto: "Alle persone che mi vogliono male e mettono in dubbio il mio dolore: non potete capire". "Come mi sento ora: mi si sono spenti i sentimenti", ha concluso Elena Cecchettin.

 

 

In una intervista a Dritto e Rovescio, dopo la fiaccolata in ricordo di Giulia, Elena aveva detto: "Vorrei lanciare un messaggio e spero possa essere udito da più persone. Hanno additato Turetta come un mostro, ma lui non è un mostro. Il mostro è un'eccezione. Lui è un figlio della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro. Siate ostili a questi comportamenti che possono sembrare banalità ma sono preludio di femminicidio. Il femminicidio non è un delitto passionale, il femminicidio è un delitto di potere".

Il femminicidio, ha osservato Elena, "è un delitto di Stato perché lo Stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna prevedere l’educazione sessuale e l’educazione affettiva in modo tale da prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo tale che se le persona dovono chiedere aiuto possano essere in grado di farlo. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto".