L'attesa dei genitori

Filippo Turetta, oggi il compleanno in carcere: cosa gli concedono

Gli auguri per il buon compleanno, forse, glieli faranno i genitori se decidessero di andarlo a trovare in carcere a Verona. Per il resto, il giorno in cui compie ventidue anni Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio della ex fidanzata, Giulia Cecchettin lo passerà nella cella dell'infermeria dove è rinchiuso: le sue condizioni psichiatriche sono costantemente monitorate dai medici, dal personale del carcere e dal suo compagno di cella. Rivela il Corriere che il detenuto, un sessantenne che sta scontando la pena per reati finanziari è in contatto con le guardie carcerarie per segnalare eventuali problemi. 

Il compleanno sarà un giorno come gli altri per Filippo che come gli altri detenuti può leggere i libri e i giornali che gli vengono consegnati, guardare la televisione e giocare alla PlayStation su una consolle a disposizione di tutti in una saletta e non dentro la cella. Infatti, nei giorni scorsi, rivela l'Agi, è cambiato il percorso detentivo rispetto all'inizio: può passeggiare nel corridoio dell'infermeria nell'ambito del cosiddetto 'regime di custodia aperta'. Ma Turetta non sembra volerne approfittare: non guarda negli occhi nessuno e parla poco. "Chi lo ha incontrato, dice che fa fatica a sostenere lo sguardo e si vergogna molto", riferisce radio carcere, come riporta Il Gazzettino

 

 

Intanto a Torreglia, cittadina natale di Turetta e dove vivono ancora il padre Nicola, la madre Elisabetta Martini e il fratello, di lui non vorrebbero sentire parlare più. "Non mi importa che sia il suo compleanno, come non importerà nessuna altra notizia sul suo conto. Non voglio neanche ricordare di averlo conosciuto", dice al Gazzettino un abitante della zona. Il primo cittadino Marco Rigato dice che il paese vuole andare avanti: "Senza dimenticare il dolore e la vicinanza alla famiglia e agli amici, siamo una comunità che vive ogni giorno di esperienze positive". Nei giorni scorsi si è parlato di preordinazione: ovvero una preparazione dei mezzi minimi necessari all’esecuzione di un delitto, diversa dalla premeditazione. Sarebbe questa la strada della difesa per cercare di evitargli l’ergastolo.