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Attacco hacker alla pubblica amministrazione: buste paga a rischio?

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Buste paga a rischio? Continua l'attacco hacker contro la pubblica amministrazione, iniziato alle 5 dell'8 dicembre scorso. Oggi, lunedì 18 dicembre, come sottolinea il Corriere della Sera, i sistemi di molte pubbliche amministrazioni sono ancora bloccati. L'attacco ha la forma di quello che in linguaggio tecnico è noto come ransomware, visto che i database sono stati criptati e sono inaccessibili. Tuttavia, nessuno sembra averlo ancora rivendicato. Né pare sia arrivata una richiesta di riscatto.

Tra i sistemi bloccati c'è anche quello che si occupa di anagrafe e servizi ai cittadini. Ma non solo: gli effetti dell'attacco hacker sono ricaduti pure su molti altri organi, locali e nazionali, della pubblica amministrazione, forse più di 100. A essere stati colpiti in modo serio sarebbero soprattutto i piccoli comuni. Tra i servizi digitali a rischio anche la gestione dei cedolini paga. "È a rischio l'erogazione delle tredicesime a migliaia di dipendenti pubblici? Al momento l'ipotesi va considerata remota", ha confidato al Corsera una fonte che ha chiesto di restare anonima. 

Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha assicurato: "Stipendi e tredicesime dei dipendenti del Consiglio regionale non sono a rischio: le buste paga sono calcolate in autonomia dalla Regione con un proprio software, che non c’entra nulla con l’attacco hacker a Westpole". In blackout, poi, ci è finito anche il sistema della fatturazione per chi usa "Quifattura": le aziende, quindi, non hanno potuto registrare le fatture e trasmettere gli adempimenti Iva nei tempi previsti dalla legge. Di qui la decisione dell'Agenzia delle entrate di allungare i tempi per le operazioni di fatturazione elettronica, senza applicare sanzioni o interessi.

 

 

 

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