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Pavia, i 3 volti della patria dell'enogastronomia

A.V.
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Lomellina, Oltrepò e Pavese, citati in rigoroso ordine alfabetico, sono i tre volti di una provincia, quella di Pavia, che si distingue certo per la sua storia ricca di avvenimenti e personaggi, ma anche per la sua enogastronomia zeppa di prodotti di qualità, che merita da parte dei visitatori o un weekend lungo per girarla tutta o una serie di gite fuori porta per assaporare in tutta la sua bontà i prodotti di un territorio che, come un segno del destino, ricorda un grappolo d’uva. La Lomellina è terra votata al riso (e di conseguenza ai risotti...), con le risaie che nel corso dei secoli hanno rimodellato un territorio prima paludoso e insalubre. Oggi il “mare a quadretti” è uno degli scenari più suggestivi che si possano ammirare. 

L’altro prodotto di spicco è il Salame d’Oca di Mortara Igp, cui è dedicata anche una sagra che si svolge sempre l’ultima domenica di settembre. Da un punto di vista monumentale l’attrazione numero uno è la Piazza Ducale di Vigevano (durante le feste di Natale è impreziosita nelle ore serali da un’illuminazione speciale che lascia senza fiato), con annesso castello, ma merita una visita la vicina Abbazia si Sant’Albino a Mortara, tappa della via Francigena. Un altro percorso è quello studiato dall’Ecomuseo che si è inventato il tour dei castelli, che ha dato a questa terra anche il soprannome di “Piccola Loira”.

L’Oltrepò è soprattutto terra di vini, con le sue cantine che spesso organizzano degustazioni guidate. Poi ci sono i borghi, come Varzi (qui dovete assaggiare anche il salame dop), Zavattarello che ci riportano a suggestioni medioevali o Cignognola col suo castello che domina la valle. Da segnalare anche l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, in Valle Staffora. Nel Pavese a fare la parte del leone è il capoluogo, Pavia. Qui le cose da vedere sono molteplici. I cortili dell’Università (una delle più antiche d’Europa) sono mozzafiato e cambiano a seconda della stagione, così come d’obbligo è una passeggiata sotto il Ponte coperto e il lungo Ticino. Una chicca, invece, è la chiesa di San Michele con la sua facciata in arenaria. È un po’ nascosta, ma vi lascerà estasiati. 

Pavia è anche l’ultima dimora di Sant’Agostino, le cui spoglie sono custodite nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro. Merita una visita anche il castello, sede di mostre, così come il Broletto che affaccia sulla centralissima Piazza della Vittoria. D’estate poi si possono affittare bici per percorrere i tragiti all’interno del Parco del Ticino o quelli che costeggiano il Naviglio pavese verso Milano. Il prodotto tipico di Pavia è la Torta Paradiso, soffice e delicata. Poco fuori Pavia c’è l’imponente Certosa di Pavia che contiene il cenotafio che raffigura Ludovico il Moro e la sua amata consorte Beatrice d’Este.

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