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Fedez, il medico che gli salvò la vita dice addio alla sanità pubblica

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“Sono troppo stanco e deluso da un sistema pubblico a cui tutto quello che sono, che ho fatto, che ho dato non interessa affatto”. A dirlo è un medico, ma non uno qualunque. Lui è Marco Antonio Zappa, fino a oggi direttore dell'Uoc di Chirurgia generale dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Esatto, fino a oggi. Perché Zappa, eccellenza della chirurgia addominale, ha rassegnato le sue dimissioni. Il chirurgo era salito alle cronache per aver operato d’urgenza Fedez a fine settembre in seguito al sanguinamento di due ulcere. Era stato poi il rapper a ringraziare pubblicamente il medico, indicandolo come l'uomo che gli aveva salvato la vita.

In un’intervista all’Adnkronos Salute, Zappa ha sfogato tutta la sua rabbia e delusione per le condizioni del sistema sanitario nazionale. “Uno vale uno. La verità è questa, ci ho messo tanto, ma finalmente l'ho capita e non ci sto più. Lascio”. Una decisione maturata dopo anni di riflessione e che ora ha preso forma. Non è però un addio alla professione, anzi. Il medico rilancia: “Non smetterò di lavorare, di essere un chirurgo, di esercitare il mestiere più bello del mondo - precisa - ma offrirò nuovi progetti ai miei sogni e ai miei pazienti”.

 

 

Le più grandi delusioni, dopo una vita nel pubblico - 29 anni al Policlinico di Milano, 9 anni all'ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba e 5 anni e mezzo qui al Fbf-Sacco – è il trattamento che gli è stato riservato. “La totale indifferenza del sistema, la mancanza di rispetto, umano e professionale, è la cosa che fa più male". Per lasciare l’incarico ha fatto domanda di pensione "avendo riscattato 11 anni. Ma se avessi voluto, sarei potuto restare direttore nel pubblico altri 8 anni”. Da poco gli era stato infatti rinnovato l’incarico di direttore.

 

 

Con un bagaglio professionale come il suo, le proposte ora non gli mancano. Ma il medico di Fedez sa cosa vuole: “Voglio accettare solo posti che mi daranno progetti di vita e di professione. Dei soldi non mi importa, mi interessa potermi guardare sereno allo specchio" e ritrovarci "lo sguardo che chiedo a chi entra nel mio team. A tutti dico 'da te voglio una sola cosa: voglio che tutte le mattine, guardandoti, io possa ricordarmi chi ero”.

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