Stessa moneta

Napoli, compra soldi falsi con banconote contraffatte

"Pagare con la stessa moneta" è una frase che per lo più viene usata riferita a un torto o a un insulto al quale si reagisce con un torto o un insulto. A Napoli, però, è successo che a uno dei falsari della banda "Napoli Group", specializzata nella fabbricazione di banconote contraffatte e sgominata dai Carabienieri, un acquirente si ha acquistato della valuta contraffatta pagandola con una banconota a sua volta contraffatta dalla stessa organizzazione.

Ha pagato con la stessa moneta. Il gregario dell'associazione in quel momento impegnato allo "sportello" nel basso del quartiere Mercato Pendino dove si spacciavano i soldi falsi, non si è accorto che stava ricevendo una banconota contraffatta e l'ha incassata, prendendosi in seguito il rimprovero del capo che invece ha notato la matrice riconoscendo il proprio "prodotto".

L'episodio è emerso nel corso delle indagini della Procura di Napoli sul gruppo di falsari che realizzavano e vendevano banconote contraffatte in tutta Europa, contribuendo alle casse del clan camorristico Mazzarella per circa 60 milioni di euro, culminate oggi nell'esecuzione di 62 arresti. Alla banda il clan Mazzarella riservava un trattamento speciale, una sorta di "pizzo a piacere", in virtù del fatto che produceva imponenti guadagni per la camorra: in sostanza pagava la tangente stabilendo autonomamente la percentuale da versare e anche la data in cui versarla mentre, solitamente, le date canoniche del "pizzo" sono Natale, Pasquale e Ferragosto.